di MICHELE IULA
La Puglia guarda con interesse al progetto, sperimentato a Foggia, che coinvolge i detenuti per la riparazione di carrozzine. Il “modello” di gestione è stato approvato dall’Asl e verrà assegnato attraverso una gara predisposta con l’Asl Bat. Secondo Marco Sbarra, presidente dell’impresa sociale “Innova”, l’azienda guidata da Vito Piazzolla avrebbe già risparmiato 240mila euro in un anno, cifra ricavata dalla differenza di costo a nuovo degli ausili tecnici riconsegnati e il costo del servizio alla società. “I numeri sono destinati ad aumentare – ha chiosato il responsabile del servizio -, Foggia resterà la sede principale di un servizio che è stato allargato alla sesta provincia. In un anno abbiamo ritirato 1451 ausili e ne abbiamo riconsegnati 1354”.
“Le innovazioni si possono fare anche qui in Capitanata – ha chiosato Piazzolla -, non possiamo sentirci marginali. La Regione ha apprezzato la nostra sperimentazione dell’Atelier dell’ausilio. C’erano delle difficoltà burocratiche che abbiamo superato. Ora abbiamo un valore aggiunto, riusciremo a governare gli sprechi evitando di alimentare la filiera di prodotti che vanno smaltiti con costi altissimi. Sempre per la burocrazia, dovremo fare una gara nonostante ci sia un solo operatore. All’orizzonte, c’è il vantaggio enorme per le famiglie nel ritiro e nella consegna dei presidi. Ora, attraverso la legge regionale, bisognerà puntare con decisione sulla chiave di volta del comodato d’uso per snellire tutte le procedure”.
Il processo produttivo del servizio, è imperniato su un sistema gestionale delle attività di presa in carico, recupero, ricondizionamento e riconsegna degli ausili, che consente di gestire tutte le fasi, dal ritiro dell’usato fino alla consegna del prodotto ricondizionato a domicilio dell’utente, secondo le indicazioni della Asl competente. L’idea è nata nel 2014, attraverso la sperimentazione di un modello di inclusione socio lavorativa di persone in esecuzione penale negli ambiti territoriali di Cerignola e dell’Appennino Dauno Settentrionale, attraverso la costituzione di una start up e lo sviluppo di una impresa sociale per il ritiro, la riparazione e il ricondizionamento di ausili protesici per persone non autosufficienti negli elenchi 1, 2 e 3 del D.M. 332/99. Il primo passo è stato l’adeguamento funzionale dei locali della Casa circondariale di Lucera per la realizzazione della “Bottega dell’Ausilio” al terzo piano dell’istituto, dove è stata realizzata la prima unità produttiva. La seconda, invece, è stata l'”Officina dell’Ausilio”, realizzata nella zona industriale di Cerignola. Quest’ultima si occupa delle operazioni di tutta la filiera di riutilizzo di attrezzature di supporto ai disabili. Dopo una fase di formazione d’aula ed una di formazione on the job, dal primo ottobre 2015 sono stati assunti 3 detenuti del carcere di Lucera e 4 persone in esecuzione penale esterna per l’officina di Cerignola.
“Abbiamo dimostrato, ancora una volta, di essere all’avanguardia – ha commentato il presidente di Confcooperative, Giorgio Mercuri -. Tra i nostri iscritti ci sono molte realtà che fanno scuola in Puglia. La marginalità della provincia di Foggia, più volte citata, viene annullata quando si è promotori di attività innovative. Questo è un caso scuola – conclude -, con un progetto valido che passa da sperimentale a strutturale dell’Asl e, magari, dell’intera Regione”.