In primo piano un uomo in lacrime, mentre sullo sfondo una città brucia. Una scritta in arabo e altre due in inglese: “Stop all’uccisione dei musulmani birmani” e “stop al terrore buddista”. In fondo una sequenza di immagini strazianti di bambini che abbracciano cadaveri o della “gente dimenticata” ammazzata dalle guerre e dai soprusi che i musulmani vivrebbero in diverse parti del mondo. Il messaggio è chiaro ed è una sorta di marchio di fabbrica. L’attacco ai siti dei comuni di Ordona, Biccari, Orsara, Troia, Castelluccio dei Sauri, Celenza Valfortore, San Marco La Catola, Pietramontecorvino, Mottamontecorvino, Faeto, Celle di San Vito, Castelluccio Valmaggiore, Anzano di Puglia, è a firma del Fallaga Team, il collettivo di hacker dello Stato Islamico, e da domenica pomeriggio sul sito dell’ente si inneggia all’ “Islam unica religione”: Islam only religion è infatti la scritta che campeggia ad inizio pagina. Come in ogni attacco virtuale, non mancano le firme degli autori: si tratta di Mr.O.Jz & Pablo Escobar Ter & Hetler Tn & Fallag Kill4r. Questi gli pseudonimi dei pirati informatici che dicono di appartenere al “Tunisian Cyber Resistance Al Fallaga Team”. Il collettivo di esperti informatici, che in Francia ha hackerato più di trecento siti istituzionali e non, è il primo obiettivo di Anonymous, con cui è in atto una vera e propria cyberguerra. Molti degli aderenti al Fallaga Team sono stati arrestati nel febbraio del 2015. Cliccando sul tasto “Click here”, una nuova sequenza di immagini di terrore e violenza. Stando ai contenuti veicolati, si tratterebbe di chiari messaggi di impronta estremista e, se dovesse essere confermata l’autenticità del coinvolgimento del gruppo informatico tunisino, non sarebbe da escludere il legame ideologico con l’Isis, visto che si ritiene che il gruppo sia stato fondato da Majdi, noto come l’ ‘hacker del Califfato’.
Del resto i precedenti, in Puglia, non mancano: appena un anno fa, ad essere attaccato dal Fallaga Team è stato il sito internet della scuola Battisti-Ferraris di Bisceglie. Anche in quel caso le scritte erano identiche a quelle che oggi campeggiano sul sito del comune di Ordona, il primo a registrare gli inni islamici. “Abbiamo fermato l’attacco – riferisce il sindaco Serafina Stella– e nelle prossime ore procederemo a presentare regolare denuncia dopo contatti già intercorsi con la Polizia Postale. Ci sono altri siti internet coinvolti e questo mi fa pensare che dovremmo alzare il livello di guardia sulla sicurezza informatica”. La maggior parte dei siti presi d’assalto sono gestiti dalla medesima società: Parsec, che ha bloccato ogni minaccia spedendo in “offline” le pagine internet hackerate e nel frattempo si è lavorato al ripristino dei servizi nel tentativo di capire se vi sia effettivamente matrice politica dietro l’assalto virtuale. Oggi i siti istituzionali sono completamente funzionanti. L’attacco del Fallaga Team è durato oltre 48 ore: dal 6 ottobre all’8 ottobre, quando i server hanno ceduto alla minaccia jihadista per circa 19 ore. Tutta colpa dell’azione di hacking backdoor Php Shell che ha avuto la funzione di modificare l’index dei siti trasportando gli internauti su pagine fake dalla matrice islamista. L’urgenza, adesso, è potenziare le misure di sicurezza attraverso i firewall. Sul caso indaga la polizia postale.