Quindici ordini di custodia cautelare, di cui sette eseguiti; trenta indagati complessivi. Sono i numeri di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Lanciano che stamattina ha condotto ad un’operazione dei carabinieri, in Abruzzo e Puglia, denominata “Cavallo
rovesciato”. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Lanciano, Massimo Canosa su richiesta del pm Mirvana Di Serio. Sono almeno sette i furti di cui le bande – con sede prevalente in Puglia – sono accusate a partire dal dicembre 2016. Il materiale recuperato, tra mille pannelli solari, furgoni e gru rubate, ha un valore stimato dagli investigatori in circa mezzo milione di euro. I furti hanno interessato vari comuni delle province di Chieti e Campobasso. Le bande specializzate erano composte principalmente da persone originarie del Marocco, quasi tutte regolari, e rumeni che si accordavano su chi dovesse compiere i furti spartendosi poi i proventi. I primi sette arrestati sono: Slimahan Mahroussi, 36 anni, marocchino residente a Bomba (Chieti), l’unico finito in carcere a Lanciano considerato uno dei basisti locali con Piero Caporale, 34 anni, di Casoli (Chieti) finito ai domiciliari. Ai domiciliari anche Marian Costantin Ludica, 20 anni, di Torremaggiore (Foggia), Samuel Mircea Costache, 20 anni, marocchino, Torremaggiore (Foggia), Adi Nicolae, 31 anni, rumeno, Torremaggiore (Foggia), Hicham Douieb, 37 anni, marocchino, di Stornara (Foggia) e Younes Nouri, 35 anni, marocchino, Torremaggiore (Foggia). La refurtiva veniva imballata e imbarcata nei porti di Napoli e Genova per il Marocco e la Romania.