Carabinieri e Cacciatori di Sardegna portano a casa due arresti di rilievo sul Gargano. Manette ai polsi per Enzo Miucci (sorvegliato speciale, ndr), 34 anni di Monte Sant’Angelo, ritenuto vicino al clan Libergolis e già coinvolto in altre importanti operazioni delle forze dell’ordine come quella dal titolo “Rinascimento”.
I militari, soprattutto a causa del clima particolarmente teso che si è venuto a creare nella zona di competenza anche a seguito degli ultimi fatti di sangue, hanno ipotizzato che Miucci potesse detenere nell’immediata disponibilità un’arma da fuoco, cui poter rapidamente ricorrere per qualsiasi evenienza. Proprio per questo è stato predisposto dalla Compagnia di Manfredonia un particolare servizio, con il supporto di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, al fine di perquisire non solo l’abitazione dell’interessato ma anche i luoghi immediatamente prossimi alla stessa e nella materiale disponibilità del Miucci.
All’alba di mercoledì scorso si è quindi proceduto all’attività di perquisizione con esito negativo all’interno dell’appartamento. Fuori però, nel pianerottolo posto al piano terreno, dove vi sono due appartamenti di cui solo quello in uso a Miucci regolarmente occupato, a circa due metri di altezza, posizionata a lato della porta d’ingresso dell’abitazione del 34enne, è stata notata la presenza di una botola “Telecom” al cui interno, in una busta di plastica, è stato rinvenuto un revolver Smith & Wesson, calibro 38 special, con il numero di matricola punzonato, carico dei cinque colpi che può alloggiare il tamburo, perfettamente efficiente e pronto all’uso.
Ravvisato quindi il delitto di detenzione abusiva di un’arma, oltretutto con matricola punzonata, ritenuta la sussistenza dell’attualità del delitto e quindi della flagranza nonché la gravità del fatto, tenuto conto dello spessore criminale di Miucci, il pregiudicato è stato dichiarato in stato di arresto e condotto presso la Stazione Carabinieri di Monte Sant’Angelo per le incombenze del caso.
A conclusione delle attività, Miucci, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di PS, è stato condotto presso il carcere di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nel corso di altri controlli, nella mattinata di ieri, nella località Chiancate di San Marco in Lamis, i carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, in prosecuzione delle attività info-investigative finalizzate a individuare e colpire possibili soggetti che illegalmente detengono armi, hanno eseguito un’accurata perquisizione nell’abitazione di un noto pregiudicato del posto, estesa poi anche al limitrofo agriturismo di sua proprietà.
Le operazioni, protrattesi per alcune ore con la collaborazione del personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna e di un’unità cinofila specializzata, hanno dato il risultato sperato. Nella cucina dell’agriturismo, infatti, nascosto sotto l’armadio delle stoviglie, ma comunque di immediata disponibilità, è stato trovato un fucile calibro 12 (arma molto presente nelle faide garganiche), con il relativo munizionamento, con il numero di matricola abraso. All’esterno della struttura, invece, in un anfratto ricavato tra massi posizionati a ornamento del vialetto di ingresso, è stata trovata una pistola semiautomatica, calibro 7,65, con un colpo già nella camera di cartuccia e un silenziatore innestato, anche questa con il numero di matricola abraso, e altro munizionamento.
Sono quindi così nuovamente scattate le manette ai polsi di Giovanni Giuliani, classe ’64, con precedenti penali anche per estorsione che, al termine della compilazione degli atti, è stato portato al carcere di Foggia, a disposizione della Procura della Repubblica locale.
Conclusa la fase di interesse investigativo, i carabinieri che hanno operato, viste le condizioni in cui hanno trovato la struttura ricettiva, hanno fatto intervenire i colleghi del NAS di Foggia, che hanno proceduto alla sospensione dell’attività per la mancanza di qualsivoglia titolo autorizzativo previsto, riscontrando anche violazioni amministrative e penali relative al cattivo stato di conservazione degli alimenti, all’omessa tracciabilità alimentare e per lo scarico delle acque reflue senza autorizzazione all’interno del Parco Nazionale del Gargano, comminando le dovute sanzioni pecuniarie.