E’ giunta a conclusione la mostra personale di Assunta Cassa “Oltre l’orizzonte”, allestita dallo scorso 23 giugno a Foggia, presso il Palazzetto dell’Arte “Andrea Pazienza”. L’esposizione è stata patrocinata dal Comune di Foggia, Assessorato alla Cultura e Sistema Museale Civico, e dal Club per l’Unesco della città capoluogo. Il 6 luglio scorso la prestigiosa sala espositiva ha ospitato in concomitanza della mostra un concerto-aperitivo dal titolo “La musica attraverso i colori”, accompagnato dal sax e dalla voce di Santoro e Rubin Duo. Il numeroso pubblico intervenuto ha potuto assistere ad una session eseguita magistralmente dai due musicisti che con il loro vasto repertorio hanno attivato una correlazione tra suoni, colori ed immagini, allargando la percezione dell’opera d’arte e introducendo un racconto sinestetico attraverso l’associazione di mezzi espressivi diversi.
L’allestimento dell’artista di origini pugliesi ma residente da tanti anni a San Benedetto del Tronto ha proposto 35 opere divise per sezioni che identificano i riferimenti iconografici della sua ricerca pittorica: la sezione “Libertà”, dominata dal color indaco, la sezione arancione “Io ti vedo”, la sezione dominata dal colore rosso”Non solo tango” e infine la sezione “Le cassette”, caratterizzata dalla predominanza del colore blu. In mostra anche l’opera “Metaphors. Alphonso Johnson” realizzata su commissione per la copertina del nuovo disco del musicista statunitense Alphonso Johnson.
L’esposizione della mostra è stata accompagnata da un ricco catalogo monografico a cura di Giuseppe Bacci con saggi di Giuseppe Marrone, Anna Soricaro, Rossella Frollà e lo stesso Giuseppe Bacci. Il volume con testo italiano e inglese è corredato di fotografie a colori di tutte le opere esposte, realizzate da Emanuele Santori.
“Guardare un’opera di Assunta Cassa è come tornare al peccato originale, emotivamente parlando, un’esperienza di forte coinvolgimento dei sensi nel vortice dei colori e nella dinamica dei movimenti delle figure come dello spazio che partecipa, colmando, le zone di confine di questa intensissima e appagante ricerca del bello – scrive nella presentazione critica Giuseppe Marrone, filosofo e critico d’arte -. Il bello viene vissuto nella sua purezza di emozioni, ma anche, proprio per la sua scioltezza del viverlo, quasi in modo irruento, come un gesto sulla pelle dolce e sensuale. Dolcezza di sentimento e proprietà erotica giocano insieme e parlano la stessa lingua espressiva, si rincorrono, si fondono, si aggrediscono riuscendo a parlare attraverso un mondo emotivo che spunta fuori quando non l’aspetti arrivando in testa e tracciando geometrie percettive che, forse, nessuno sperava di poter provare. L’arte di Assunta Cassa è qualcosa di primigenio per il fattore emotivo, un’esperienza da fare è vivere le sue opere dal vivo e lasciare che parte di quella passione entri nella propria testa prima e poi in profondità nelle sfere percettive”