Prosegue l’inchiesta “Deja vu”, quella sui presunti favori tra ispettori dello Spesal e imprenditori locali. Il tribunale della libertà di Bari ha esaminato i primi ricorsi confermando gli arresti domiciliari per il “deus ex machina” del sistema, ovvero Antonello Curiale, coordinatore del servizio Asl che si occupa della sicurezza sui luoghi di lavoro. L’uomo resta ai domiciliari. Revocati, invece, gli obblighi di dimora per due suoi colleghi (A.G. e B.P.) e altri due dipendenti Asl (A.T. e A.P.). Ma tutti restano sospesi dal lavoro. Nelle prossime settimane il tribunale valuterà i ricorsi dei legali difensivi anche in merito alle misure interdittive.
Curiale, 50enne di San Paolo Civitate, è difeso dal noto avvocato foggiano Raul Pellegrini che chiedeva la revoca dei domiciliari per mancanza di gravi indizi e per cessazione dell’esigenza cautelare. Presentato ricorso anche per la sospensione dal lavoro. Annullato l’obbligo di dimora per due colleghi di Curiale, indagati in concorso col 50enne ispettore per abuso e falso in relazione a un’ispezione presso un’azienda agricola. I due non multarono l’imprenditore nonostante avessero trovato i lavoratori senza le opportune scarpe antinfortunistiche. Una decisione presa, secondo l’accusa, dopo l’intervento di Curiale che, in qualità di amico dell’imprenditore, avrebbe detto ai suoi colleghi di “chiudere un occhio”. I due, però, hanno da subito respinto le accuse: l’ispezione avvenne la mattina senza trovare nulla di irregolare e il relativo verbale fu redatto alle 9 e 30 dello stesso giorno, probabilmente prima dell’intermediazione condotta da Curiale. Non sono ancora state rese note le motivazioni che hanno portato all’annullamento dell’obbligo di dimora.
Ordinanza annullata, come detto, anche per i due dipendenti Asl, A.T. coordinatore servizio igiene e sanità pubblica e A.P., impiegato del servizio igiene degli alimenti e nutrizione dell’Asl. A.T., insieme a Curiale e a un maresciallo della Guardia di Finanza risponde di falso in concorso per le attività di controllo sulle operazioni di bonifica di manufatti coperti con amianto. Secondo l’accusa, Curiale e A.T. avrebbero attestato falsamente la presenza del finanziere durante i controlli.
A.P., invece, è coinvolto nella vicenda dei patentini necessari all’acquisto, al trasporto e all’utilizzo di fitofarmaci. Il dipendente Asl avrebbe favorito due candidati che ottennero gli attestati nonostante fossero assenti agli esami di fine corso.