Ancora nel mirino Giuseppe Clemente, costruttore di San Severo e tesoriere dell’Ance, l’associazione degli edili. L’uomo ha subito un vile atto intimidatorio la notte scorsa, quando un uomo incappucciato ha gettato all’interno della sua proprietà una bottiglietta incendiaria. Distrutta l’auto della moglie dell’imprenditore, una Lancia Ypsilon e danni anche a parte della villetta. In casa erano presenti dei bambini e se il rogo non fosse stato domato in tempo poteva scapparci anche il morto. Ma Clemente già in passato finì nel mirino della criminalità. Lo raccontò lui stesso a l’Immediato nel giorno del “bollino antiracket”, affisso nei cantieri della Capitanata. Nel suo caso in via Natola, a Foggia, dove era impegnato nella costruzione di una sede del Penny Market.
Clemente subì persino minacce di morte: “Ma non mi sono mai piegato – disse -. Ho lavorato ad Apricena e mi sono imbattuto nella mafia del Gargano. Mi rubarono 150mila euro di attrezzi per poi chiedermi il riscatto ma non ho mai accettato di scendere a patti”. Più di recente era impegnato nella realizzazione di un centro commerciale a San Severo in compagnia della famiglia Grieco di Cerignola, proprietaria della catena di detersivi e prodotti per la casa, Proshop. Non si esclude che l’atto intimidatorio della scorsa notte possa avere qualche attinenza con quest’ultimo progetto imprenditoriale.