Il processo “Corona” prosegue spedito. Dopo la sentenza dell’aprile 2016 riguardante alcuni pezzi da 90 della “Società”, nelle scorse ore è toccato ad altri affiliati ai clan del capoluogo. In primo grado, 10 anni e 9 mesi di reclusione per Alessandro Lanza (detto “Bussolotto”), accusato di mafia e due tentate estorsioni. 10 anni e 4 mesi a Massimiliano Cassitti, mafia e ricettazione. 10 anni e 9 mesi per Michele Carella (detto “Recchia long”), ritenuto responsabile dei reati di mafia, porto e detenzione illegale di armi ed estorsioni. Assolto con formula piena Pompeo Brattoli.
“Corona” è senza dubbio la più importante operazione contro la mafia foggiana. Nella maxi ordinanza di oltre 600 pagine vennero ricostruiti tutti gli affari più importanti della “Società”, incentrati sul traffico di droga e sulle estorsioni ai danni di numerosi imprenditori locali, molti dei quali costretti a pagare il pizzo anche per lunghi periodi. Stando all’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Bari, i clan stavano stringendo accordi con altre organizzazioni. Oltre ai rapporti consolidati con la mala del Gargano, emersero contatti con i Casalesi e con Cosa Nostra.
Parti civili del processo la Federazione regionale antiracket, la Camera di Commercio e il commissariato nazionale antiracket. 24 le persone indagate per una lunga scia di reati: associazione mafiosa, detenzione e spaccio di droga, plurimi episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e materiale esplodente, danneggiamento, violenza, riciclaggio, ricettazione, lesioni personali aggravate.