
“Grazie a tutte le amiche e gli amici che lavorano nel governo del Paese a iniziare da Gentiloni, a cui tutto il sentimento della nostra vicinanza e amicizia. Ci attendiamo molto da tutti voi che lavorate nel governo e lavoreremo al vostro fianco con molta convinzione. Nelle primarie del Pd c’è sangue vivo, storie in carne e ossa che lo rendono una comunità meravigliosa. E’ il rapporto con il popolo che segna la diversità del Pd rispetto a tutti gli altri. Tutti parlano di populismi, ma l’alternativa non è nel salotto, nei tweet, ma nel popolo: non avere paura della democrazia, dei voti, di fare le primarie. Non c’è alternativa alle persone». Lo dice Matteo Renzi, segretario del Pd.
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Renzi, dunque, torna leader del Pd, rilegittimato dopo la pesante sconfitta al referendum e le dimissioni da premier. Quasi 2 milioni di elettori, smentendo le previsioni fosche della vigilia, hanno votato alle primarie e, secondo i dati non ancora ufficiali, quasi il 75% ha scelto il bis dell’ex segretario rispetto ai rivali Andrea Orlando, intorno al 20%, e Michele Emiliano sul 5%. Una sfida dall’esito scontato, secondo molti, ma che i renziani festeggiano come la ripartenza in vista delle elezioni politiche. “Una responsabilità straordinaria”, ringrazia l’ex premier.
“Non sappiamo il giorno in cui voteremo ma dovremo arrivarci con un Pd più forte e radicato non solo sul web ma anche nella vita quotidiana: i 6000 circoli vanno spalancati, valorizzando di più le persone che sono sul territorio”. “Non ho mollato grazie a voi. In questi mesi ogni giorno ce n’era una, uno scandalo vero o falso, una polemica giusta o non giusta, un litigio, una difficoltà, un problema da affrontare: mi ha stupito positivamente e mi ha abbracciato, la forza di una rete straordinaria e la consapevolezza che siamo una grande comunità non fine a se stessa”.
“Del Pd facciamo la patria di chi non vuole solo lamentarsi. Non lasciamo il Paese a chi dice solo di no, vive solo di paure e complotti, pensa che un vaccino faccia male a un bambino, vive di complotti e scie chimiche, quando abbiamo milioni di persone che ci dicono di essere concreti. Il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha chiamato Matteo Renzi per congratularsi con lui e offrirgli “collaborazione leale”. Emiliano lo ha detto parlando con i giornalisti a Bari. “Renzi – ha aggiunto Emiliano – ha detto che dobbiamo vederci presto. Nella sua voce ho sentito un pizzico emozione che mi fa sperare abbia imparato la lezione”.
IN PUGLIA EMILIANO TRA IL 65 e il 70% – “Abbiamo la ragionevole aspettativa di arrivare al 12 per cento. Con la mozione Fronte democratico abbiamo portato a votare il Mezzogiorno. Al nord c’è stata una notevole riduzione dei votanti mente al sud i voti sono incrementati leggermente. Questo è merito della nostra mozione, l’unica che ha portato il Mezzogiorno nel ruolo in cui merita”. Lo ha detto Michele Emiliano. Mentre in Puglia, secondo i primi dati il governatore Emiliano risulterebbe avere ottenuto il 62%, Renzi il 32% e Orlano il 6%. Il presidente della Commissione Bilancio alla Camera, Francesco Boccia, parlando con i giornalisti dei primi dati sull’esito delle primarie del Pd ha dichiarato: “I dati del Sud devono venire fuori e sono un’altra cosa. Qui in Puglia il 65-70 per cento lo tocca Emiliano in molte città. A Bari c’è un successo straordinario di Emiliano. In tutte le province della regione Puglia, che ha una crescita maggiore dell’affluenza, c’è una vittoria netta di Emiliano”.
In provincia di Foggia si impone il governatore con 14mila 449 voti e il 53,8 per cento delle preferenze, staccando Renzi al 30,3 per cento (8.162 voti) e Orlando al 15,6 per cento (4.197 voti). Il dato migliore è stato registrato a Foggia città, dove Emiliano ha ottenuto 2250 preferenze contro i 1262 voti di Renzi e i 451 di Orlando. A San Severo raccoglie 811 voti contro i 593 di Renzi e i soli 82 di Orlando. Emiliano sfiora il colpaccio anche a Manfredonia, roccaforte dei sostenitori del ministro della Giustizia, sostenuto dai big del PD come il sindaco Riccardi, il parlamentare Michele Bordo e il consigliere regionale Paolo Campo. Il governatore con 1082 voti tallona Orlando che ha raggiunto 1359 consensi. Solo 476 per Matteo Renzi. Emiliano si impone a Vieste con 467 voti, a Zapponeta con 625 e a Orta Nova con 332. A Lucera, invece, Renzi con il 44% ha in pratica doppiato Emiliano che si è fermato al 22%, mentre Orlando ha raggiunto il 31%. Ottimo risultato per Matteo Renzi anche a Cerignola dove ha totalizzato il 66,3% contro il 26 di Emiliano e il 7,6 di Orlando. Grande risultato di Emiliano a San Giovanni Rotondo: ben 696 voti contro i 212 di Orlando e i 181 di Renzi.
Soddisfatto per il dato provinciale il segretario provinciale del Partito Democratico, Raffaele Piemontese. “E’ stata soprattutto la vittoria del popolo del PD. Il 55% di Emiliano è un ottimo risultato. Da domani mi auguro che in Capitanata il PD si ricompatti e ricominci a lavorare per il bene del nostro territorio”. Di parere nettamente contrario, l’europarlamentare Elena Gentile. “Ma quale vittoria. I voti presi da Emiliano in provincia di Foggia non sono dei democratici, ma dell’elettorato del centrodestra, del civismo trasformista tanto caro al presidente della Puglia, di molti sindaci di piccoli comuni e del sindaco fascista di Cerignola. Piemontese bene farebbe a stare zitto perchè la sua è una maggioranza drogata”.
“Ora – ha aggiunto – vediamo cosa succede in Sicilia, Calabria, Campania, e nella stessa Basilicata. Siamo ottimisti: i primi dati che ci arrivano dalla Basilicata danno in molte città Emiliano in testa». «Penso – ha rilevato – che il Sud che cresce dal punto di vista della partecipazione dica in molti casi vogliamo il Pd di Emiliano: un Pd che guarda al centrosinistra unito prima del voto, un Pd che non vuole fare accordi dopo il voto”. “Quindi – ha concluso – che tendenzialmente vuole una legge elettorale chiara, prima del voto, e senza capilista bloccati”