Salgono a quattro gli scomparsi della provincia di Foggia negli ultimi mesi. Nella nota trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”, il caso di Mario D’Amelio, svanito nel nulla da Casalvecchio di Puglia il 18 novembre 2016. Professione restauratore, al momento della sparizione indossava un piumino azzurro con maniche blu scuro e cerniere arancioni, una kefiah, pantaloni verde petrolio con elastici alle caviglie e scarpe da ginnastica bianche di pelle. D’Amelio porta gli orecchini e ha vari tatuaggi di cui uno stile “maori” sul polso sinistro. 39 anni, corporatura normale, alto 1,75, occhi e capelli castani. L’auto del giovane è stata ritrovata a Marina di Chieuti. “Fammi sapere se stai bene”, l’appello del padre lanciato ai microfoni di “Chi l’ha Visto”. Il 18 novembre l’uomo tornò a casa dopo il lavoro. Si fece una doccia per poi uscire nuovamente. Da allora nessuna notizia.
Altro caso è quello riguardante Matteo Masullo, 30 anni, detto “Bacchettone” per il fisico snello. Il giovane, originario di San Marco in Lamis, viveva a Torremaggiore coi genitori. Quattro anni fa fu coinvolto nel blitz “Watch your car” contro il racket delle auto rubate restituite ai derubati dietro pagamento di un pizzo. Masullo era ritenuto al vertice del gruppo criminale e fu condannato a 4 anni. Ottenne poi i domiciliari, fu nuovamente arrestato a gennaio 2014 per documenti falsi ma da tempo ormai era di nuovo libero. Più di recente, circa un mese fa, ignoti gli incendiarono la macchina. Ultima a vederlo la fidanzata, la sera del 7 febbraio a Termoli, dove Masullo si era recato per incontrarla. L’auto del 30enne, noleggiata in un’azienda di Torremaggiore, è stata rinvenuta in agro di San Severo. “Raggiungo delle persone per un caffè”, aveva detto alla ragazza. Si teme un caso di lupara bianca.
C’è poi la vicenda di Gianluca Campanile, 34enne foggiano con precedenti penali per droga, scomparso dall’1 dicembre 2016. Doveva uscire per alcuni servizi. Poi il nulla. La sua Opel Corsa è stata ritrovata parcheggiata in via San Severo ma di Gianluca nessuna traccia. Telefono spento. Sul caso indaga la squadra mobile, allertata dai genitori del giovane. Massimo riserbo da parte degli investigatori. Non si esclude nessuna pista: dall’allontanamento volontario fino all’ipotesi più tragica ovvero un possibile regolamento di conti.
Infine, Francesco Armiento scomparso il 27 giugno 2016. Era uscito per dirigersi a Mattinatella ma sua madre, Luisa Lapomarda, non lo ha più visto rientrare. Carabinieri, Protezione Civile e vigili del fuoco hanno setacciato tutta la zona. La madre di Armiento ha voluto anche il coinvolgimento del commissariato di Manfredonia per una più sinergica ricerca. Fiaccolate e appelli, finora, sono serviti a poco. Forse qualche amicizia sbagliata e una vecchia storia di cronaca nera dietro la scomparsa del giovane. Infatti, anche per Armiento si teme il peggio.