Due milioni di euro di fatturato, servizi di assistenza domiciliare e riabilitativa nella provincia della Bat, più precisamente nei centri di Margherita di Savoia, Trinitapoli e S. Ferdinando di Puglia che sono finiti nelle mani della Crp (centro riabilitazione Puglia) figlia di una holding dove non si conoscono le reali radici commerciali.
I servizi sanitari erogati dalla Asl Bat ai Centri Padre Pio in mano alla finanza commerciale che in questo caso è rappresentata dal Crp che ha formulato l’offerta di acquisto di detti servizi, senza però fare i conti con i lavoratori, i sindaci, ma soprattutto la Asl Bat che dovrà rispondere se la cessione dei servizi è regolare, e se possono essere ceduti a società che non hanno vinto appalti ma che comprano effettivamente anche i servizi sanitari.
Ce da chiedersi come mai i centri padre Pio da qualche anno e sotto la guida di irresponsabili hanno incominciato a vendere appalti e servizi dopo averli vinti e che vengono erogati per conto della Asl Bat.
Già qualche anno fa i Centri Padre Pio di Termoli furono venduti sempre alla stessa Holding, oggi gli stessi si comprano i Centri di mezza provincia della Bat, senza capire il perché e senza conoscere quali interessi reali si celano dietro la vendita.
Ci auguriamo che i sindacati presenti all’interno non si prestino al gioco della dirigenza dei Centri Padre Pio e di eventuali lusinghe della Holding, perché a pagare saranno sempre i lavoratori se non si comprendono le motivazioni, eppure i Centri Padre Pio non sono in crisi economica, anzi raggiungono utili ogni anno.
Si vincono servizi pubblici e poi si vendono senza capire ragioni e strategie, cosi facendo i centri Padre Pio diventano incredibili se la finalità diventa il lucro e non l’indirizzo a cui si ispirano cioè quelle del fondatore.
In questo modo si continua a macchiare un santo che ha dedicato la sua vita al prossimo, e che ha fatto dell’amore verso gli ammalati un esempio di vita per tutti.
Usppi, il segretario Massimiliano Di Fonso