
Beccato in Umbria Alfonso Capotosto, classe 1982, braccio destro di Pasquale Moretti, boss del clan foggiano Moretti-Pellegrino-Lanza. Capotosto è il tassello mancante dell’operazione “Reckon” di pochi giorni fa, quando i carabinieri hanno arrestato alcuni membri della “Società” per traffico di droga. Capotosto, irreperibile dall’1 settembre scorso, quando era uscito dal carcere di Napoli dove ha scontato una vecchia condanna per droga, è stato rintracciato nei pressi della stazione ferroviaria di Bastia Umbra, in provincia di Perugia. Secondo gli investigatori, il 34enne viveva proprio in Umbria ma non si conoscono altri particolari né se fosse ospite di qualcuno.
Capotosto, insieme a Moretti e ad Alessandro Morena (“tesoriere” del clan), è gravemente indiziato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per gli altri due arrestati Michele Piserchia e Cosimo Stramaglia, invece, resta solo l’accusa di spaccio.
Braccio destro di Moretti, Capotosto rappresentava la parte operativa del gruppo. Una sorta di “commerciale” del clan, in grado di intessere affari con altre organizzazioni criminali per la fornitura della droga sulla piazza foggiana. Grazie alla consolidata esperienza nel settore degli stupefacenti, Capotosto era, infatti, in grado di gestire, anche da solo, previa autorizzazione del vertice, la compravendita di intere partite di droga e mantenere stabilmente i contatti con esponenti di altre realtà criminali non ancora individuate dagli inquirenti.
Mancava da Foggia ormai da parecchi anni e durante la detenzione a Napoli avrebbe allacciato rapporti utili agli affari dei Moretti, chiudendo accordi con nuovi fornitori di sostanze stupefacenti. Vecchio amico di Pasquale Moretti per il quale nutre profonda stima, tanto da adulare il boss in varie occasioni, Capotosto è ritenuto persona fidatissima del clan. Ma ora è detenuto nel carcere di Perugia.