Spari in zona Candelaro oggi pomeriggio a Foggia. Una vera e propria pioggia di proiettili quella esplosa intorno alle 16 e 30 in via San Giovanni Bosco, nei pressi della chiesa Sacro Cuore. Ignoti hanno preso di mira una Fiat 500L nera con a bordo il boss Roberto Sinesi (capo del clan omonimo) e il nipote di 4 anni. Alla guida c’era la figlia di Sinesi, Elisabetta (moglie di Antonello Francavilla, altro esponente della mala foggiana), rimasta illesa. Il boss, in condizioni critiche, è stato colpito al torace, a pochi centimetri dal cuore, mentre il bambino alla scapola. Per fortuna del piccolo, senza gravi conseguenze. Ora il bambino è ricoverato in compagnia del nonno. Subito dopo l’agguato sembrava che il bambino avesse subito le ferite più gravi, poi è giunta la precisazione dal Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti. Sul luogo dell’attentato sono giunti vigili urbani, carabinieri e polizia. Le forze dell’ordine hanno recuperato oltre 20 bossoli di mitraglietta e pistola calibro 9×21. In serata è stata ritrovata un’auto bruciata (500L rossa) nelle campagne foggiane. Mezzo utilizzato da chi voleva uccidere il boss.
Sinesi, storico leader della malavita foggiana, era stato scarcerato di recente per un banale errore giudiziario. Più o meno per lo stesso motivo, era tornato in libertà, pochi mesi prima, anche il suo acerrimo rivale, Rocco Moretti. Quella di oggi pomeriggio è l’ennesima “tappa” della guerra tra clan ricominciata verso la fine dello scorso anno con l’agguato a Vito Bruno Lanza e la morte di Rocco Dedda. Ma stavolta qualcuno ha provato ad eliminare un pezzo da novanta.