Impresa 4.0 e giovani. Con la bussola dello sviluppo delle infrastrutture ben puntata sulle priorità inserite nel Patto per la Puglia. Se non sarà una “quarta rivoluzione industriale”, è certamente uno scenario decisivo quello tracciato durante l’ultima assemblea di Confindustria Foggia, tenutasi nella Nuova Sala Paradiso di Peppe Zullo a Orsara di Puglia e coordinata da Micky De Finis. A trainare questa nuova fase sarà il presidente dei giovani imprenditori, Nicola Altobelli, classe 1979, direttore commerciale della Eceplast srl., azienda leader nella produzione di imballaggi industriali per i settori petrolchimico, automotive, food.
“Al di là delle beghe degli ultimi tempi, improduttive per il territorio, ciò che rimane è la capacità di fare impresa in un territorio che fa fatica a fare il salto di qualità per via delle carenze infrastrutturali – ha spiegato il presidente di Confindustria, Gianni Rotice -, è evidente che ora ci giochiamo una partita decisiva, nella quale tutti dobbiamo essere uniti”. Un messaggio condiviso dal presidente nazionale dei giovani imprenditori, Marco Gay: “Noi non vogliamo soldi a pioggia, siamo però convinti che sia necessario innovare le nostre fabbriche per conservare il nostro posto in Italia e nel mondo. Serve supporto alle iniziative, soprattutto nella formazione, ed investimenti in infrastrutture nelle aree carenti del Paese”.
Un “manifesto”, quello di Gay, calato sul territorio da Altobelli: “Finora ci è mancata la visione, abbiamo un bagaglio di potenzialità ancora da esprimere. Ma serve la politica. Bisogna riaprire determinati tavoli e tessere rapporti nazionali e internazionali. Solo così possiamo liberarci del complesso di inferiorità che finora ci ha limitati. Abbiamo caratteristiche peculiari che nessun altro possiede: fare impresa a Foggia – e al Sud – è decisamente più difficile e questo la dice lunga sulla capacità dei nostri imprenditori. Solo che dalle altre parti comunicano meglio le iniziative che portano a termine. Ecco, anche su questo dovremmo lavorare per ripartire”.
Agricoltura e turismo, ancora una volta, saranno i settori più interessanti per l’innovazione. Anche se per il presidente della Camera di commercio, Fabio Porreca, “non bisogna sottovalutare il manifatturiero, contrassegnato dal segno meno negli ultimi anni in Puglia, per evitare di disperdere fette produttive importanti”. Cita il caso della Sangalli di Manfredonia quale paradigma dell’approccio errato nella valutazione “politica” dello sviluppo industriale.
La realtà aumentata, arrivata al grande pubblico per il fenomeno “Pokemon go”, in questa parte della Puglia comincia a far nascere frutti interessanti nella formazione (alternanza scuola-lavoro) e nella sanità. “Dal digital farmer e riutilizzo delle acque, sino alla riabilitazione sociosanitaria, passando per le infinite applicazioni per la scuola – ha spiegato il delegato per la comunicazione, Euclide Della Vista -, sono questi gli snodi cruciali sui quali puntare. Foggia è già un passo avanti nel Mezzogiorno, perché sede di Apulia Digital Maker, unico Its presente da Roma in giù”.
Per l’imprenditore della sanità privata ed editore Potito Salatto un ruolo decisivo dovrà averlo l’Università di Foggia, per superare “l’approccio troppo accademico che ha contrassegnato gli ultimi decenni degli atenei italiani”. Impresa e accademia devono collaborare, dunque, ognuno per le proprie competenze. “Ci stiamo lavorando – ha spiegato il preside della facoltà di Agraria, Agostino Sevi -, nelle prossime settimane concluderemo una convenzione con Alenia, perché abbiamo scoperto che i problemi di stoccaggio e conservazione della fibra di carbonio sono molto simili a quelli esistenti nell’ortofrutta”. Contaminazioni produttive. Le stesse che dovranno contrassegnare il futuro dei settori trainanti della Capitanata. E di nuovi segmenti creativi che già stanno nascendo.
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