Nella Corte d’Assise del Tribunale di Foggia, l’incontro di studi promosso dall’AIGA di Foggia, guidata dal Presidente Valerio Vinelli, sulla riforma attualmente all’esame del Parlamento in materia penale, e che vede quale tema di maggiore rilevanza mediatica quello riguardante l’aumento dei termini della prescrizione e delle pene massime di alcuni reati.
Moderato da Vincenzo Muscatiello, docente di Diritto Penale, l’incontro dell’8 luglio scorso ha visto la presenza dell’onorevole Danilo Leva, componente della commissione giustizia della Camera e già responsabile giustizia Pd con segreteria Bersani, di Enrico Infante, pm della Procura foggiana e coordinatore della commissione di studi della Anm, di Luigi Follieri, già Senatore della Repubblica, del Presidente nazionale Aiga Michele Vaira e, infine, del Sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.
L’incontro ha evidenziato una netta frattura tra le posizioni degli avvocati (dell’onorevole Leva, dell’ala minoritaria del PD), da un lato, e del Sottosegretario Ferri, che ha spiegato e difeso le ragioni della riforma, supportato dal collega Magistrato Enrico Infante.
Tutti gli esponenti dell’avvocatura presenti, infatti, Follieri in testa, hanno espresso il proprio parere contrario alla Riforma in discussione, evidenziando l’assenza di visione della stessa e una tecnica legislativa a macchia di leopardo mossa più da populismo giuridico che da una reale e ragionata volontà riformistica, che già aveva dato cattiva prova di sé nel caso dell’omicidio stradale.
A spezzare una lancia a favore della riforma il Pubblico Ministero Infante, che ha puntato il dito sulla dannosità dell’istituto della prescrizione, evidenziando da un lato le origini dell’istituto, individuabili nel periodo fascista, anni in cui il codice Rocco fu introdotto nell’ordinamento, e dall’altro come soltanto la Grecia, oltre l’Italia, conoscano attualmente in Europa una disciplina della prescrizione così garantista, non essendovi in altri paesi europei cosiddetti “civili” una disciplina come quella italiana (negli altri paesi europei, una volta esercitata l’azione penale, il reato diventa imprescrittibile).
Il sottosegretario Ferri, in chiusura, ha invece difeso il testo della legge di Riforma, con argomenti più politici che tecnico – giuridici, ribadendo quanto di innovativo il Governo Renziabbia fatto in tema di giustizia penale in questi annie sottolineando in termini entusiastici l’operato riformistico posto in essere dall’attuale Parlamento.
“Questa riforma, così come alcuni dei precedenti provvedimenti in materia penale del Governo, evidenzia ancora una volta una tecnica legislativa totalmente priva di visione, guidata più dall’emozione che da una reale capacità riformatrice (vedasi ad esempio l’introduzione dell’omicidio stradale)” – dichiara a margine il Presidente dell’Aiga Valerio A. Vinelli – “e sta destrutturando e disequilibrando il codice penale, creando dei paradossi interni allo stesso e dei mostri giuridici”.
Una riforma, dunque, osteggiata dall’Avvocatura, che certamente continuerà a dare battaglia prima che venga definitivamente approvata: “le camere penali hanno già in maggio indetto uno sciopero di due giorni contro la riforma” dichiara Mario Aiezza, segretario dell’Aiga e avvocato penalista. “Sciopero che, però, come spesso accade, non ha avuto l’effetto sperato”.
“Ci auguriamo che l’Avvocatura tutta si renda conto dell’abnormità di alcuni di questi provvedimenti e si stringa affinchè la riforma, prima che veda la luce dell’approvazione definitiva, possa essere significativamente migliorata, a tutela, da un lato dei diritti del cittadini stessi e, dall’altro, dei principi di diritto conquistati in decenni di storia giuridica del nostro paese”, conclude il Presidente Vinelli.