Come temuto fin da subito, sono ridotte al lumicino le possibilità di trovare vivo Francesco Armiento, il 29enne parcheggiatore di Mattinata scomparso il 27 giugno scorso. Alla madre sarebbero filtrate indiscrezioni che portano alla possibile morte del giovane, ennesima vittima della lupara bianca sul Gargano. E la donna, Luisa Lapomarda, ha scritto una lettera agli assassini.
“Mi rivolgo a quelli che hanno fatto del male a mio figlio, ditemi dove si trova anche senza vita, almeno questo me lo dovete. Non so perché l’avete fatto, so solo che avete ucciso una famiglia intera, diventeremo ombre che respirano. Avete fatto una strage in silenzio. I figli di nessuna madre si toccano. Voi vi potete comportare come volete. Voglio anche che mi dovete dire se ha sofferto, ho bisogno di saperlo. Non siete padroni della vita umana di altri. Ma solo della vostra.
Non provo odio, non voglio vendetta ma rendetevi conto di quello che avete fatto, quando vi guarderete allo specchio vorrei che vedeste il viso di mio figlio. Quando guarderete i vostri figli vorrei che vedeste il mio di figlio e quando il figlio di Francesco mi chiederà di suo padre, io gli risponderò che ci saranno tanti Francesco.
L’unica colpa di Francesco, l’ingenuità.
Luisa Lapomarda
Sensazioni negative anche per l’avvocato della donna, Pierpaolo Fischetti convinto che ormai siano nulle le possibilità di ritrovare in vita il 29enne di Mattinata. Resta amarezza da parte di tutti per il ritardo nelle attività di ricerca, cominciate circa sei giorni dopo la scomparsa di Armiento.
Il passato di Francesco
Il primo pensiero degli investigatori è andato all’omicidio di Gianluigi Quitadamo nel 2009, il macellaio ucciso con alcuni colpi di fucile a canne mozze nelle campagne lungo la strada che da Manfredonia conduce a Mattinata. Con lui in auto c’era proprio Armiento, testimone oculare di quel brutale assassinio.
Ma un altro omicidio potrebbe aver visto il coinvolgimento di Armiento, quello di Giuseppe Silvestri, appena 16 anni, ferito mortalmente con un colpo di fucile ad un gluteo. Il padre della vittima, Leonardo – probabile vero obiettivo dei killer – si salvò. L’agguato, risalente al 2007, avvenne al lido “Bay Watch” di Mattinata, gestito dalla famiglia Silvestri. Leonardo, 50 anni, padre di Giuseppe, e il nipote, Pasquale Prencipe, di 24 anni, bagnino e factotum del lido, vennero ricoverati in ospedale ma ne uscirono senza particolari conseguenze. I killer agirono a bordo di un’auto, una Y10 che qualche ora dopo venne ritrovata dai carabinieri non distante dal luogo dell’agguato. Non è ben chiaro in che modo Armiento possa essere stato coinvolto ma qualcuno sospetta che fosse l’autista di quel commando.
L’altra pista battuta dagli inquirenti porta a recenti episodi incendiari avvenuti a Mattinata. Alcune auto, infatti, sono state date alle fiamme da ignoti. Dietro potrebbe esserci l’ennesima faida tra alcune famiglie locali. E Armiento è ritenuto da tempo vicino ai Quitadamo.
Le ultime ore prima della sparizione
Armiento vive con la madre dopo la separazione dei genitori. Proprio la donna ha denunciato la scomparsa del figlio: “È uscito per andare a lavorare come parcheggiatore presso il vallone Mattinatella – si legge nella denuncia presentata ai carabinieri di Mattinata – nei pressi dell’allevamento ittico di Santamaria Francesco ma non è più rientrato”. Inutili tutti i tentativi di contattare il ragazzo telefonicamente. La sua auto, una Mercedes Classe A, è stata ritrovata parcheggiata nella zona di via M.Incoronata.
Francesco Armiento, alto circa 1,80, capelli e occhi castani, al momento della scomparsa indossava jeans, scarpe da lavoro e una maglia a mezze maniche (la madre non ne ricorda il colore). La signora ha riferito ai carabinieri che il figlio vive con lei in quanto non andrebbe d’accordo col padre dal quale la donna è separata. Il giovane scomparso ha anche un bambino di 5 anni avuto con la sua ex ragazza di Monte Sant’Angelo ma residente a Manfredonia. La signora Lapomarda ha fatto sapere che il figlio è da sempre molto riservato, la sera esce poco e non fa uso di droghe. L’ultima volta sarebbe stato visto al “circolino” di Mattinata, intorno alle 20. Poi più nulla. Gli investigatori stanno setacciando tutto il territorio e proveranno a recuperare informazioni utili dai tabulati telefonici. Ascoltati anche amici e parenti del giovane.