L’industria pugliese aumenta la sua influenza sul Pil regionale ma è costretta a licenziare dipendenti che, per la maggioranza, non sono soddisfatti delle proprie condizioni di lavoro. E’ questa la fotografia scattata dalla Fiom Cgil che oggi ha presentato i risultati di una indagine condotta su cinque stabilimenti: Fiat Power Train di Foggia, Cnh di Lecce, Magneti Marelli, Bosch e Orleikon Graziano Trasmissioni di Bari. Nel complesso sono stati analizzati 314 questionari. Nel 2014 “il contributo del settore industriale alla formazione del Pil regionale è stato del 13,5% (contro una media nazionale del 18,6%), per un incremento di 2,7 punti percentuali rispetto al 2009”. “Dal 2009 al 2013 si registra una riduzione di circa ottomila addetti, da 62 a 54mila unità (-12,7%) nella sola industria metalmeccanica e, in particolare, nella fabbricazione dei prodotti in metallo, nell’industria autoveicolare e delle macchine e degli apparecchi meccanici”. Più occupati solo nel comparto aerospazio.