Il Consiglio regionale ha approvato con 26 voti favorevoli, 10 contrari (M5S e Forza Italia) e 8 astensioni (COR e Area popolare) il disegno di legge sul riconoscimento del debito fuori bilancio relativo alla copertura di poco più di 12,6 milioni di euro per gli interventi effettuati da Aeroporti di Puglia nel 2015 inerenti la campagna di comunicazione, tramite Ryanair, per l’incentivazione del turismo incoming. Per questi interventi non era stato assunto entro i termini utili il relativo impegno di spesa. Di qui il provvedimento odierno che riconosce la legittimità del debito fuori bilancio per un importo di 12.614.102,62 euro.
Il dibattito
Secondo Napoleone Cera i Popolari sono per una valutazione utile del provvedimento, pur avendo qualche riserva sulla modalità dello stesso. Non è il momento di sollevare questioni, ma auspichiamo che in futuro non ci si debba trovare, ancora una volta, a discutere di situazioni che dovrebbero essere maggiormente valutate e approfondite.
Perché non si è proceduto con una gara pubblica ad evidenza europea? E’ la domanda che si è posto Domenico Damascelli (FI) che ha ricordato anche il disagio che stanno vivendo i dipendenti della società Aeroporti di Puglia, per una serie di vicende che li vede oggi in grandi difficoltà in merito ai turni, agli orari di lavoro, alle condizioni di sicurezza, e che attendono risposte dalla Regione. Quindi giusto ed importante investire in questo settore, perché rappresenta una opportunità di sviluppo economico per la nostra regione, ma va fatto seguendo criteri improntati alla massima trasparenza.
Emerge, secondo Gugliemo Minervini (Noi a Sinistra), anche un certo deficit di conoscenze, sul quale questo consiglio deve ritornare, della complessa strategia di sviluppo dei voli, delle connessioni dal sistema aeroportuale pugliese in questi anni, soprattutto con destinazione alle principali capitali europee. La cosa che probabilmente sfugge a molti – ribadisce Minervini – è che la Puglia low cost non significa Ryanair. Significa almeno altre sei compagnie: Volotea, EasyJet, Germanwings, Wizz Air, Trans Air, Transavia. Tutte le principali compagnie low cost volano dalla Puglia. Non stiamo parlando di una nostra società che ha dato il monopolio del low cost a Ryanair. Non è così. Se Ryanair fa rumore è perché è una calamità di proporzioni gigantesche che sviluppa, ogni volta che si muove, flussi di traffico straordinari. Ma le altre ci sono.
Se il Consiglio decidesse di non riconoscere questo debito fuori bilancio cosa succederebbe ? Si è chiesto provocatoriamente Francesco Ventola (COR). Aeroporti di Puglia avrebbe contratto un debito. Chi sono i soci di Aeroporti di Puglia? La Regione Puglia. Convocherà l’assemblea e quest’ultima deciderà se e come ripianare questo debito. Abbiamo un amministratore unico che si permette di firmare un accordo senza che ci sia stata la delibera di Giunta regionale. Mi sembra uno scarica barile di quelli mai visti. Faccio una proposta provocatoria, aggiunge l’esponente COR: il Consiglio regionale, tramite il Presidente Loizzo, decide di scrivere alla Procura della Repubblica per sapere, entro trenta giorni, cosa ne pensa. Vorrei sapere pure io cosa ne pensa la Procura della Repubblica. Ho il diritto anch’io di essere tutelato in quest’aula visto che la Giunta non vota e dovrà votare il Consiglio?
Non è un debito fuori bilancio quello in discussione – ha ribadito nelle dichiarazioni di voto finali Nino Marmo (FI), preannunciando il voto contrario, che ha contestato al presidente Emiliano di non essersi occupato della questione a tempo debito, nonostante un’interrogazione presentata a suo tempo rimasta senza risposta. Se vale la convenzione con Ryan air approvata nel 2014 dalla Giunta regionale precedente, la valutazione di modificarla spetta agli uffici non certo al Consiglio regionale. Quella che il presidente Emiliano doveva portare in Consiglio – ha aggiunto Marmo – doveva essere la programmazione futura di Aeroporti di Puglia e delle strategie da portare avanti.
Secondo il capogruppo COR Ignazio Zullo il Presidente della Giunta regionale, “coadiuvato da un assessore ai trasporti che è stato un ponte tra l’attività del 2014 e quella del 2015”, avrebbe avuto il dovere di studiare le carte a tempo debito e di coprire la spesa, compiendo il proprio dovere. Questo atteggiamento pilatesco merita un’astensione. Anzi sarebbe utile che tutti ci si astenesse e che il ddl lo votasse il Presidente , “perché si trattava di una sua responsabilità in Giunta”.
De Leonardis: “Ryanair porti vantaggi anche a Foggia”
“Nessuno mette in dubbio le ricadute positive per la collettività della convenzione tra Ryanair ed Aeroporti di Puglia, ma le modalità con cui si è prima proceduto alla fine del 2014 al rinnovo, impegnando anche l’attuale Giunta fino al 2019, e si è arrivati oggi a discuterne in Consiglio regionale per il via libera definitivo, suscitano perplessità sotto molti profili”. Giannicola De Leonardis, presidente del Gruppo Area Popolare, in apertura del suo intervento in Aula ha espresso numerosi rilievi tecnici e contestato il ricorso al ‘debito fuori bilancio’ per garantire ad AdP la copertura della cifra da erogare alla compagnia low cost per i servizi già forniti, e manifestato perplessità sull’operato degli amministratori della società; ricordando anche il ruolo e la presenza di alcuni assessori sia nella precedente Giunta regionale che nell’attuale esecutivo, e avrebbero quindi potuto spiegare perché ci si è spinti fino a questo punto così controverso.
Poi, dopo aver chiarito che dai primi finanziamenti comunitari si è passati direttamente all’impiego di “risorse della collettività pugliese”, De Leonardis ha sottolineato come “le ingenti risorse che andremo ancora a investire devono produrre ricadute su tutti gli scali pugliesi, non solo su Bari e Brindisi, dato che Aeroporti di Puglia è chiamata a operare al meglio per tutto il sistema aeroportuale regionale, dal quale di fatto sono da tempo esclusi l’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia e l’‘Arlotta’ di Grottaglie, anche nelle strategie di comunicazione e di marketing. Una situazione intollerabile, alla luce della rilevanza delle risorse impegnate, che rischiano di alimentare sempre più un divario che va invece colmato”. Non solo quindi accettazione dello status quo, ma una profonda riflessione sull’uso delle “risorse impiegate nel sistema aeroportuale assolutamente sbilanciato e sperequato, così come attualmente concepito. Con la doverosa attenzione anche verso gli scali penalizzati e dimenticati”, la sua conclusione.