Dopo l’ennesimo consiglio comunale fiume, i cittadini foggiani sconfortati dagli inutili siparietti della politica che cerca di ricomporre i cocci di una maggioranza elettorale per tirare solo a campare, certificano la totale assenza di progettualità e di politiche di ampio respiro che si prefiggano di risolvere i veri problemi della gente.
Foggia 31 maggio. Consiglio Comunale. Una lunga maratona di 9 ore che di fatto ha sancito per l’ennesima volta, se ve ne fosse ancora bisogno, che questa amministrazione è commissariata da maggioranze elettorali mutevoli e mutanti.
Una città che è divenuta l’emblema dell’immobilismo imperante dove le 4 giunte Landella che si sono susseguite non sono state in grado di mettere mano alla macchina amministrativa e cercare di risolvere i problemi di questa città (emergenza abitativa, piano di mobilità sostenibile, politica di rilancio dell’azienda Ataf e un piano di raccolta differenziata efficiente per citarne alcuni).
Il primo punto all’ordine del giorno sulla riforma del regolamento del consiglio comunale per poter godere di una maggioranza più favorevole in prima convocazione è la ciliegina di questa amministrazione più impegnata a cambiare le regole per evitare cadute e scioglimenti delle sedute in aula.
Dopo un breve cenno di discussione è stato ritirato dal sindaco per calmare le opposizioni “trasversali” e iniziare il corteggiamento in vista del nuovo rimpasto.
Passando ai punti successivi vi erano l’approvazione del bilancio consuntivo 2015 e il bilancio preventivo pluriennale 2016-2018 che hanno fotografato una situazione economica stazionaria, ma con le ben note criticità finanziarie soprattutto alla voce “debiti fuori bilancio”.
Per l’azienda del trasporto urbano si vedono solo nubi scure all’orizzonte dopo che nel nuovo tavolo di lavoro la direzione e il Cda hanno imposto la disdetta dal 1 giugno degli accordi aziendali per i prossimi 9 mesi con la conseguente decurtazione dalla busta paga di circa 87 euro al mese per un totale di 400-500 euro, un taglio pesante che le famiglie non potrebbero sopportare, sostengono i lavoratori.
Cosi anche nel consiglio comunale si è destinati risorse per 400.000 €, recuperate tra le pieghe del bilancio, per ripianare parzialmente le perdite della azienda oltre che la decurtazione del compenso del direttore (163.000 €) equiparandolo a quello di un dirigente (128.000 € ca). Rimane sempre la questione dei 18 operatori non assorbiti da Apcoa che verranno presi in gestione da Ataf.
Regolamento sosta tariffaria: introdotte novità sostanziali come la non gratuità negli stalli blu per portatori di handicap. Tutto ciò per l’incapacità di questa amministrazione di colpire le frodi e i falsi invalidi con controlli e azioni mirate. Verranno altresì aumentati, raddoppiandoli, gli stalli dedicati ai soli portatori di handicap.
Per i possessori della prima auto nelle zone con stalli blu ci sarà l’obbligo di rinnovo del cartoncino plastificato e il pagamento dei diritti di segreteria, una vera e propria tassa occulta. Questo è il segno che si preferisce far cassa con i cittadini onesti piuttosto che colpire chi trasgredisce con le falsificazioni dei talloncini normali e per handicap.
I cittadini non sono bancomat per mascherare l’incapacità di gestire processi decisionali e saper mettere a punto dei piani gestionali a medio-lungo termine che garantiscano efficienza, economicità e tutela del servizio.
Resta in noi la delusione che la politica in queste ore sarà impegnata ed affannata per mettere a punto nelle segrete stanze o meglio nelle segreterie di partito, dopo l’ennesimo rimpasto, la quinta giunta in 2 anni, che servirà a capire chi conta di più in questo consiglio comunale.
Di certo non i cittadini.
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