Denaro, tanto denaro estorto dalla mafia foggiana a un dipendente della Sofim. Non un grosso costruttore, non il titolare di una importante attività commerciale ma una persona qualunque con uno stipendio normalissimo. Eppure Leonardo Francavilla (cugino dei boss Antonello ed Emiliano) e Luigi La Grasta, entrambi pregiudicati, il primo di 38 anni, il secondo 26enne, hanno chiesto soldi alla loro vittima almeno dal 2011 ricevendo tra i 20 e i 30mila euro fino al 2014. Poi di recente sono tornati alla carica chiedendo altri 7.000 euro da versare in tranche da 500 euro. La vittima, che già anni fa aveva denunciato Francavilla, quest’ultimo condannato in primo grado a 7 anni di reclusione, tanto che era in regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, non ce l’ha fatta più e, pochi giorni fa, si è recato in questura per raccontare tutto alla polizia.
Francavilla e La Grasta paventavano un credito in realtà inesistente tanto da perseguitare costantemente il dipendente Sofim. “Un vero e proprio stalking” hanno riferito gli uomini della squadra mobile in conferenza stampa. Dopo la denuncia, i poliziotti hanno organizzato un servizio di pedinamento e sabato scorso hanno osservato i due arrestati mentre giungevano davanti all’abitazione della vittima (zona viale Colombo) che dopo breve, è scesa in strada per consegnare i primi 500 euro. A quel punto i poliziotti sono intervenuti cogliendo in flagranza i due estorsioni, già con il denaro tra le mani.
La vittima, una persona semplice, sarebbe stata individuata da Francavilla in qualche bar cittadino, grazie alle sue frequentazioni. Approfittando forse della bontà del dipendente Sofim, avrebbe sfruttato la sua personalità per schiacciare la vittima in una spirale senza uscita. “Un’estorsione-rapina”, l’ha definita il questore Silvis. “La fama criminale di Francavilla incuteva forte timore”, ha detto il capo della mobile, Pititto.
(nel video in alto si vedono gli arrestati recarsi nell’abitazione della vittima la mattina e poi tornare il pomeriggio)