Dopo la sfilata di dipendenti la scorsa settimana, oggi è stata la volta del dirigente Antonio Stanchi e degli ultime quattro “assenteisti” comparire dinanzi al giudice Carmen Corvino che ha firmato le 40 pagine dell’ordinanza. Sui fannulloni del Comune di Foggia, gli interrogatori di garanzia si sono svolti senza soste. Il dirigente ha parlato, spiegando le ragioni di quelle assenze. In tribunale, Stanchi ha affermato di aver timbrato per conto della moglie in quanto la donna ha problemi di deambulazione. Inoltre, nei giorni durante i quali erano assenti in ufficio, Stanchi e consorte sarebbero stati impegnati, per conto del Comune, in alcuni controlli. “Sopralluoghi professionali”, avrebbe detto il dirigente. Ma Stanchi è anche accusato di essere stato a conoscenza delle pratiche illecite dei dipendenti. Nei video si vede il dirigente mentre assiste tranquillo ai vari “multi badge” effettuati all’ingresso da quasi tutte le persone arrestate. “Sapeva dell’andazzo”, ha scritto il giudice nell’ordinanza. Per il legale di Stanchi, Giulio Scapato, ospitato ieri a “L’Arena” di Massimo Giletti su Rai 1, potrebbe risultare arduo dover sconfessare quei filmati. Intanto l’avvocato ha fatto sapere che il suo assistito, giungendo in ufficio intorno alle 9 di mattina, non poteva sapere cosa succedesse un’ora prima tra i dipendenti del Comune.
Infine, tornando agli interrogatori odierni, va detto che dei quattro assenteisti ascoltati stamattina, due (Giovanni Signoriello e Raffaele Palumbo) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, gli altri (Antonio Virgilio e Matteo Palmieri) si dicono innocenti. I legali dei 13 soggetti finiti agli arresti domiciliari hanno tutti presentato l’istanza di scarcerazione, sulla quale il gip si pronuncerà nei prossimi giorni.