Morto per una setticemia Gianni Racano, il culturista di Foggia che ha perso la vita lo scorso 17 aprile dopo una settimana di coma farmacologico indotto. L’atleta 30enne era stato trasferito all’ospedale San Paolo di Bari dove è presente una camera iperbarica ma non c’è stato niente da fare. Il giovane si stava preparando a una gara in programma a giugno nel capoluogo dauno.
È stato dimesso il suo collega 50enne, finito agli Ospedali Riuniti di Foggia in condizioni critiche. I medici lo hanno salvato da un’emorragia celebrale che stava per costargli cara. Due episodi molto gravi che hanno portato gli inquirenti a ritenere che sia stato immesso sul mercato illegale un lotto di medicinali dopanti e pericolosi, in grado di provocare danni agli atleti che ne facciano uso.
Racano era giunto in ospedale con una gamba divenuta il doppio dell’altra proprio a causa dell’iniezione di anabolizzante. I medicinali, secondo stessa ammissione da parte del 50enne, sono stati acquistati su internet. Nel corso delle perquisizioni condotte in alcune abitazioni private e in due palestre sono stati sequestrati prodotti medicinali su cui sono in corso gli accertamenti da parte di Guardia di Finanza e squadra mobile. Nei guai almeno due persone, una delle quali un 40enne personal trainer.