Con l’impegno del commissario straordinario dei Consorzi di bonifica (Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia, Ugento Li Foggi), Gabriele Papa Pagliardini a fornire entro la settimana prossima la documentazione richiesta – con particolare riferimento ai bilanci dell’ultimo quinquennio compresi i debiti riconosciuti e gli introiti rivenienti dal comparto irriguo e da tributo e ai documenti contabili relativi al personale – la commissione presieduta da Giovanni Stea ha deciso di rinviare la seduta prevista mercoledì (con le audizioni dei presidenti dei Consorzi non commissariati) per poter avviare la discussione successivamente all’acquisizione degli atti oggetto d’indagine. Un lavoro a cui anche l’assessore alle Politiche agricole Leo di Gioia, presente all’incontro, ha assicurato pieno sostegno annunciando l’avvio a breve di una serie di incontri presso le sedi dei Consorzi di Bonifica con i sindaci dei Comuni alla luce della legge di Riforma a cui la Regione sta lavorando.
La seduta è stata l’occasione per una riflessione generale sull’attività e sulla situazione attuale dei Consorzi commissariati, le cui criticità, con riferimento alla gestione industriale, riguardano principalmente la manutenzione dei canali – che non viene fatta da 15 anni – e la gestione della rete irrigua e degli acquedotti rurali. Per quanto riguarda la situazione debitoria, Pagliardini ha rilevato come dall’avvio dell’attività di commissariamento nel 2011 da parte dell’allora commissario Stanco, si sia passati da un debito di 273 milioni di euro a 220 milioni nel 2015. L’attività di risanamento è comunque già stata avviata con l’introduzione dei nuovi piani di classifica, che hanno consentito di ridefinire in maniera più adeguata il contributo dovuto dai proprietari di beni immobili per il godimento dei benefici derivanti dalla presenza delle opere pubblica di bonifica, dalla successiva mitigazione di alcuni indici per la quantificazione del contributo, e a questa si sta associando la riorganizzazione dei confini consortili che porterà alla riduzione dei consorzi da quattro a tre.
In risposta ad alcune sollecitazioni da parte dei consiglieri Guglielmo Minervini, Paolo Pellegrino e Marco Galante, Pagliardini ha fatto presente che in merito alle manutenzioni non effettuate, la questione è connessa alla mancanza di risorse dovuta alla non riscossione dei tributi, mentre i debiti accumulati deriverebbero principalmente dai mutui contratti nei confronti delle imprese (dal momento che i consorzi fungono da stazione appaltante). La questione del personale si lega invece alla necessità di una riorganizzazione sul piano dell’efficienza, dal momento che i piani operativi variabili esistenti non sono dimensionati alle attuali esigenze delle strutture consortili.