Un quadro non omogeneo, con gestioni e criticità differenti da provincia a provincia. E’ quanto emerso dalle audizioni sulla situazione delle Sanitaservice pugliesi, tenutesi questa mattina in III commissione consiliare, presieduta da Pino Romano, e alle quali sono intervenuti i direttori generali delle Asl e gli amministratori delegati delle società. A sollecitare l’incontro, il consigliere regionale Cosimo Borraccino, che ha puntato l’attenzione sulla questione dei lavoratori delle Sanitaservice di Brindisi e di Taranto colpiti dalle sentenze del Consiglio di stato che hanno dichiarato illegittimo l’affidamento dei servizi di pulizie alle società in-house, pregiudicando in tal modo il processo di internalizzazione avviato dalle Asl.
Sono circa 4000 i lavoratori impiegati su tutto il territorio regionale: la provincia di Brindisi conta 713 unità, tutte derivanti dalla procedura di internazionalizzazione e che svolgono attività di portierato, logistica integrata, servizi di pulizia e addetti al Cup. I servizi sono tutti soggetti a fatturazione e ad applicazione dell’IVA. Sono 872 invece i lavoratori della Sanitaservice di Taranto, tutti provenienti dalla platea degli internalizzati e distinti in ausiliari e addetti alle pulizie. Nella provincia di Barletta, Andria, Trani sono impiegati invece 285 addetti, tra ausiliari e specializzati, che svolgono attività di supporto informatico, di addetti al Cup e alle pulizie. Nella Asl di Lecce operano invece 808 lavoratori, che secondo quanto riferito dalla direzione generale hanno consentito un risparmio di spesa annuo di 2 milioni 800mila euro. Differente la situazione di Foggia, dove ai 771 internalizzati, si aggiungono 72 assunti attraverso agenzie di lavoro interinale e 30 lavoratori autonomi, per un totale di 873 unità. Nella Asl Bari, gli 800 dipendenti, assorbiti con 2 progetti di internalizzazione (nel 2011 e nel 2012), svolgono essenzialmente attività di ausiliari, portierato, pulizia e facchinaggio: un organico insufficiente, secondo il direttore generale della Asl, che ha evidenziato disagi organizzativi derivanti da pensionamenti (- 30 unità), limitazioni e ricollocazioni del personale, che hanno ridotto l’effettiva forza lavoro impiegata a fronte invece dell’aumento del carico di attività da svolgere.
Al termine delle relazioni, il consigliere Borraccino ha ribadito la necessità di rivedere l’intero sistema e fornire un indirizzo politico univoco per garantire i lavoratori e una migliore qualità dei servizi erogati.
Presenti alla seduta il segretario regionale della presidenza del Consiglio, Roberto Venneri e la coordinatrice dell’avvocatura regionale, mentre i consiglieri e Giannicola De Leonardis e Nino Marmo hanno stigmatizzato l’assenza del capo di Gabinetto, Claudio Stefanazzi e del capo dipartimento promozione salute, Raffaele Gorgoni.
Il presidente della commissione, Pino Romano, ha comunicato che al termine dell’esame del Piano di rientro sanitario (calendarizzate le sedute nei giorni 16, 22 e 31 marzo) sarà dedicato un esame di merito alla situazione delle Sanitaservice emersa nel corso delle audizioni.
“A Foggia autonomi scelti a fiducia”
“L’audizione odierna in III Commissione dei direttori generali delle Asl e degli amministratori delle Sanitaservice pugliesi, pur in mancanza della documentazione da me richiesta e che sarà necessario acquisire per avere un quadro esaustivo e non approssimativo, ha fatto comunque emergere le numerose contraddizioni e differenze tra realtà che dovrebbero invece essere omogenee, nell’interesse dei cittadini, per ottimizzare le risorse disponibili e migliorare la quantità e qualità complessiva dei servizi e delle prestazioni erogate”. A dichiararlo è il presidente del gruppo “Area Popolare”, Giannicola De Leonardis, che prosegue: “Singolare ed emblematica, in tal senso, è apparsa la situazione della Sanitaservice foggiana, che presenta 771 dipendenti diretti – personale che lavorava da anni in società che avevano servizi in appalto dall’Asl e che è stato internalizzato dopo un lungo percorso -, e 102 ulteriori unità entrate senza alcun bando e selezione pubblica: 72 assunti attraverso il tramite di agenzie di lavoro interinale e 30 lavoratori autonomi, scelti in piena discrezionalità con la formula dell’ ‘intuitu personae’. E, unica tra le Sanitaservice pugliesi, per alcuni servizi non versa l’Iva. Dopo il varo definitivo del Piano di riordino della Rete ospedaliera – conclude -, sarà quindi necessario e opportuno affrontare e definire compiutamente questo spinoso capitolo per la sanità pugliese e per il bilancio complessivo dell’ente, introducendo e applicando criteri di omogeneità, equità ed economicità nei vari territori nel rispetto del buon senso e della correttezza doverosa per la collettività e per il personale stesso”.