Torna in carcere il 26enne Ivan Narciso, il giovane che tentò di estorcere denaro al titolare dell’agenzia assicurativa Ais Service di Foggia. Gli agenti della squadra mobile, dopo averlo notato più volte fuori dalla sua abitazione (quindi senza rispettare i domiciliari), gli hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Stando alle indagini della polizia, il giovane avrebbe avanzato richieste estorsive verso l’assicuratore, passando poi ad alcuni atti intimidatori.
Il professionista, nativo di Ascoli Satriano, venne intimidito a più riprese da Narciso, quest’ultimo vicino ai clan locali, in particolare ai Francavilla. Sms di minacce, spari contro l’autovettura in via Pesola il 2 febbraio scorso e persino un ordigno fatto esplodere nel portone dell’abitazione dei genitori della vittima tanto da far crollare il solaio della struttura in via Tenente Iorio. Insomma, intimidazioni aggravate dal metodo mafioso che Narciso ha messo in atto anche nei confronti di un altro imprenditore locale ma del settore turistico. Va subito detto che entrambe le vittime hanno denunciato il proprio aguzzino.
Le minacce
“Toccare i tuoi cari è l’ultima cosa che vogliamo fare”. “Rivolgiti a un buon amico perché ti devi regolarizzare”. E ancora: “La malavita sa dove bussare”. E quando la vittima chiese: “Se dovessi pagare che assicurazioni avrei io?” Narciso rispose: “La malavita ha buoni soldati e fanno quello che dicono i capi”. Questi alcuni dei messaggi tra Narciso e l’agente dell’Ais Service. Il malvivente venne accusato di aver tentato di estorcere 20mila euro (importo finale determinato al termine di una trattativa iniziata con la richiesta di 100mila euro). L’arrestato conosceva ogni mossa dell’agente ed era informato su tutte le sue abitudini. Inoltre, sospettando di essere sotto il controllo della squadra mobile, era Narciso stesso a pedinare alcuni agenti per evitare sorprese.
Chi è Narciso
Giovanissimo ma già con un bel curriculum alle spalle. Sorvegliato speciale da tempo, Ivan Narciso venne arrestato assieme a Ciro Spinelli per l’omicidio di Gianluca Tizzano in piazza Nigri a Foggia nel marzo del 2012, il giorno della Madonna dei Sette Veli. Ma i due vennero assolti in appello. Il giovane è comunque noto da tempo alle forze dell’ordine anche per la sua lunga attività di spaccio di droga e per reati contro il patrimonio. Narciso è definito un “battitore libero” dagli inquirenti ma contiguo alle “famiglie mafiose” della città, in particolare al clan Sinesi-Francavilla.