Cinque giovani extracomunitari, 4 maggiorenni e un minorenne sono stati arrestati per estorsione, violenze e false attestazioni sulle proprie generalità. I fatti sono avvenuti nelle ultime settimane in una comunità educativa di Cerignola dove i cinque soggetti si erano uniti, come una vera e propria gang, al fine di tenere sotto scacco ospiti e operatori della struttura. A loro non bastavano vitto e alloggio, pc, abbigliamento e wi-fi gratuito. Volevano di più. Nonostante a ciascun ospite spettasse un “pocket money” di 5 euro a settimana, gli arrestati minacciavano di morte gli operatori affinché ottenessero tra 60 e 80 euro a settimana. Il loro obiettivo era anche quello di potenziare la gang, costringendo altri ospiti a seguire il loro comportamento. Hanno persino malmenato un giovane operatore al fine di terrorizzare i presenti. Inoltre i componenti della gang minacciavano di autolesionarsi mettendo in cattiva luce l’intera comunità se non avessero ricevuto il denaro richiesto. Solo grazie alla denuncia del responsabile della struttura, si è giunti all’arresto dei cinque. Quattro finiti nel carcere di Foggia mentre il minorenne nell’istituto “Fornelli” di Bari.
Operazione condotta dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, diretto dal vicequestore aggiunto Loreta Colasuonno. In particolare, nella mattinata di martedì scorso, si è presentato in commissariato il responsabile della comunità denunciando che da diversi giorni, un gruppo di cinque ospiti extracomunitari, quattro del Gambia e uno del Mali, coalizzatisi tra loro, avevano incominciato ad avanzare richieste di somme di denaro a loro non spettanti, minacciando e, in qualche caso, ponendo in essere atti di violenza nei confronti degli operatori della comunità e degli altri ospiti minori, nonché atti di autolesionismo.
Il denunciante ha rivelato di essersi assentato dalla comunità per qualche giorno apprendendo dai suoi collaboratori che le richieste di denaro erano diventate insistenti e così anche gli atti di intimidazione. I collaboratori gli hanno anche riferito che, a stento, erano riusciti a far desistere i cinque malfattori dal loro intento di porre in essere atti di violenza, convincendoli ad aspettare il giorno del suo rientro. Pertanto, il responsabile, non avendo nessuna intenzione di cedere al ricatto dei cinque ospiti, non ha esitato a denunciare tutto alle forze dell’ordine.