Rifiuti di ogni tipo a pochi passi da un asilo nido. Questa la scoperta dei carabinieri del Noe a San Nicandro Garganico. Monnezza interrata nei pressi di un campo di calcio, un parcheggio per giostrai e, appunto, un asilo. Una zona individuata grazie anche al progetto “MIAPI”, Monitoraggio e Individuazione di Aree Potenzialmente Inquinate. I militari – con l’ausilio di georadar satellitari, apparecchiature magnetometriche e geoelettriche – hanno scoperto diversi interramenti di rifiuti localizzati in tutta la Regione Puglia. Molti di questi sarebbero discariche comunali “improvvisate” e attualmente non gestite e parzialmente censite. Nella zona di San Nicandro, in passato, sorgeva una discarica comunale. Grazie all’operazione del Noe, è stato disposto il divieto di accesso affinché possa essere verificato lo stato dei luoghi sotterranei con adeguato monitoraggio, scavo e carotaggio.
Utile alle indagini è stato l’uso di un drone che, oltre a filmati e riprese fotografiche in altissima risoluzione si è avvalso di “apparecchiatura termografica e iperspettrale atta al rilevamento del ‘non visibile’, in questo caso proprio di interramento di rifiuti”. La successiva attività di scavo ha permesso di verificare la presenza di diverse tipologie di rifiuti quali rifiuti solidi urbani in avanzato stato di decomposizione, laterizi in genere nonché, ad alcuni metri di profondità, la presenza di materiale scuro e maleodorante, le cui analisi, a cura del CT incaricato, ne stabiliranno natura e pericolosità. Si ipotizza la presenza di fanghi industriali che non solo non può essere giustificata in una discarica di RSU (rifiuti solidi urbani), ma può essere potenzialmente pericolosa per l’eventuale inquinamento della falda acquifera per il quale stanno continuando gli accertamenti.
Legambiente: “Oltre 100 discariche in Puglia”
“L’operazione del Nucleo Operativo Ecologico di Bari è l’ennesima conferma che la nostra regione non è solo martoriata dalle discariche illegali ma anche da quelle legali, oltre 100 quelle censite in Puglia, realizzate in condizioni d’emergenza negli anni ottanta e novanta in base all’ex art.12 del D.P.R. 915/1982. Discariche costruite per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani – quasi sempre in assenza di un’adeguata impermeabilizzazione e di un impianto di captazione di biogas e percolato – e poi dimenticate dai Comuni che non hanno più proceduto, nella maggior parte dei casi, alla messa in sicurezza e/o bonifica definitiva. Invitiamo le amministrazioni a censire sul proprio territorio e, successivamente, a comunicare la presenza dei siti ex art. 12 alla Regione Puglia che, in merito, ha già inviato diversi solleciti, onde evitare che queste discariche, non più attive da decenni, siano adibite ad uso agricolo o, per assurdo, come nel caso di San Nicandro Garganico, vi si costruisca sopra”.
Commenta così Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, la notizia dell’operazione del NOE di Bari che, nell’ambito del progetto MIAPI, ovvero di Monitoraggio e Individuazione di Aree Potenzialmente Inquinate del territorio nazionale, ha sequestrato un campo sportivo, un asilo e un luna park realizzati su una discarica di rifiuti urbani misti a fanghi industriali a San Nicandro Garganico, vietando così l’accesso indiscriminato e potenzialmente pericoloso all’area, per verificare lo stato dei luoghi sotterranei con adeguato monitoraggio, scavo e carotaggio. “A fronte dei numerosi sequestri di discariche legali e illegali operati dalle forze dell’ordine chiediamo alla Regione Puglia di stanziare maggiori fondi per gli interventi di bonifica e/o messa in sicurezza definitiva” conclude Tarantini.