Alle porte del Natale e i suoi consumismi, a Cerignola il clima di festa ha offerto un pretesto di riflessione sulle economie sostenibili. Ci si è confrontati su green economy, sharing economic, bikeconomics, blue economy. Sui temi dell’agricoltura sociale, mobilità a impatto ambientale ridotto, pratiche di riuso dei materiali. Sui nuovi modelli economici circolari per combattere la crisi, che impongono al mercato nuove sfide, sensibilizzando i consumatori verso nuovi modelli di produzione. Tutto questo nel palinsesto di appuntamenti della tre giorni di “Europa: Nuove Economie e Nuovi Lavori”, ideata e promossa dall’eurodeputato Elena Gentile (commissione lavoro/ambiente-vicepresidente intergruppo Economia Sociale), nella prestigiosa cornice di Palazzo Coccia. Ad inaugurare i lavori, venerdì scorso, la tavola rotonda che ha introdotto le tematiche sviluppate nelle sessioni delle giornate successive, affrontate nei contributi degli ospiti ed esperti intervenuti da tutta la Puglia e anche da altre parti di Italia.
Sotto i riflettori le eccellenze dell’artigianato e le esperienze di successo delle imprese sostenibili pugliesi, incluse quelle dell’industria creativa, entrata a pieno titolo tra le discipline del libro verde dell’Unione europea. Un settore in continua espansione in Puglia, dove rappresenta circa il 4,3% del Pil regionale (2,3miliardi di euro l’anno), contando complessivamente oltre 22mila imprese che producono circa 55mila posti di lavoro. Sono i dati forniti dal presidente del distretto della creatività della Regione Puglia, Vincenzo Bellini, intervenuto, tra gli altri, all’appuntamento del 18 dicembre scorso.
“Un’economia molto fragile”, quella dell’industria creativa, come osservato dallo stesso Bellini, fatta di microstrutture che spesso fatturano meno di 100mila euro l’anno, ma che rappresentano un sistema economico importante. L’esperienza del distretto Puglia creativa include circa 100 imprese, organizzate per aree territoriali. “Su Foggia abbiamo costituito cluster di quindici imprese che lavoreranno sulla creatività e che stanno accompagnando il Comune nella rianimazione del Teatro Giordano”, ha esemplificato. L’obiettivo è anche quello di “costruire azioni di internazionalizzazione”, sfruttare le possibilità che i programmi comunitari di cooperazione internazionale dedicati alla macroregione adriatico-ionica offrono e “innovare il mercato turistico, per decenni legato ai temi Gargano, Salento e Valle d’Itria”.
Zeno, un robot per amico
Sulle esperienze di successo si è concentrata la sessione mattutina dei lavori del sabato, a cura di Claudia Laricchia, con la partecipazione al festival delle “Nuove Economie e dei Nuovi Lavori” di un ospite d’eccezione: Zeno, il robot che lavora con i bambini autistici, per la sua caratteristica unica, rispetto al predecessore, il robot umanoide Nao, in grado di relazionarsi con le persone grazie a due telecamere montate sul volto e ad altri sensori distribuiti sul corpo. Zeno può ridere, essere triste, fare l’arrabbiato, caratteristiche che lo rendono particolarmente utile nelle fasi di terapia con i bambini affetti da patologie dello spettro autistico. A presentarlo Bartolo Moretti, della cooperativa barese “Occupazione e solidarietà”, che segue circa 200 bambini autistici e utilizza in fase sperimentale il prototipo del Cnr.
“Partendo da uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità, approfondito dal Cnr, si è compreso che l’autismo prima si diagnostica più probabilità si hanno per gli interventi, che non sono risolutivi, perchè non si guarisce dall’autismo, ma migliorano al 90% la vita futura del bambino. Partendo da questa considerazione –spiega a l’Immediato- abbiamo elaborato un progetto che prevede una piattaforma per lo screening precoce. Il robot, programmato su protocolli predefiniti, per i bambini rappresenta un gioco e l’interazione sociale si innesca prima che con l’operatore. Poi il bambino viene indirizzato in un luogo fisico che si chiama home lab, una casa dove negli oggetti quotidiani sono nascosti degli strumenti di rilevazione e affinamento della diagnosi. Obiettivo del progetto, attraverso una piattaforma che stiamo già predisponendo, è fare in modo che a occuparsi delle fasi principali della terapia sia direttamente la famiglia”.
Con un contatto continuo con la terapista, collegata h24 con la famiglia. Una metodologia innovativa per l’autismo, che si accompagna ai protocolli Asl, in sperimentazione presso il policlinico di Messina, città dove “dal prossimo gennaio sarà in augurato un centro che implementa questa metodologia, sostenuto da Stella Maris, principale istituto in Italia che si occupa di autismo, e dall’Istituto superiore di Sanità, sperando di rouscire a diffonderla anche nel resto d’Italia”, aggiunge Moretti. La cooperativa sociale che rappresenta è attualmente l’unico privato che in Italia ha acquistato il robot e “di intesa con chi ha la licenza per venderli in Europa –fa sapere- stiamo lavorando per fare in modo che possa essere venduto a un prezzo accessibile a gruppi di famiglie”.
Una finestra sulle potenzialità e opportunità per le nuove economie, proponendo un modello di risorse economiche dal basso, hanno aperto i racconti di Laura Borrelli, che con la sua società agricola riusa gli scarti di produzione, destinati all’impianto a biogas di Cerignola, Giuseppe Savino, padre dell’ormai famosa hub rurale foggiana “VaZapp”, Gerardo Fascia, che con “Greenhouse” e lo sportello che a Volturino gestisce fondi per la ricerca punta a fare dei Monti dauni una piccola provenza, con coltivazioni di erbe officinali per il mercato cosmetico e farmaceutico. O ancora i giovanissimi studenti dell’Itis “Righi” di Cerignola, tra i vincitori di “StartUp weekend” con “BusSimply”, l’app per la tracciabilità dei mezzi pubblici, e Antonio Festa, l’imprenditore barese specializzato in green economy, che attraverso un progetto finanziato con oltre 20milioni di euro, nel 2017 porterà a Troia (primo comune in Italia per la produzione di energia elolica), il trasporto a idrogeno.
L’ultima giornata dei lavori del festival si è conclusa, tra le altre, con la testimonianza di Sergio Fontana di “Farmalabor” e gli interventi di Giuliano Volpe e Gianfranco Viesti in tema di patrimonio paesaggistico e turismo come chiave di svolta.
Soddisfatta per l’esito dell’iniziativa la sua promotrice, Elena Gentile. “Mi intrigava l’idea di fare di Cerignola l’epicentro di un nuovo percorso che porti nuova economia e occupazione, dentro quelle che sono le linee di crescita che l’Europa sta costruendo”, commenta a l’Immediato. “L’Europa sta investendo molto in ricerca e innovazione per affrontare in maniera seria il tema dei rifiuti e loro smaltimento, mentre crescono le industrie del riutilizzo, non solo del riciclo. Abbiamo registrato nel primo semestre del 2015, in Italia, un 40% di incremento dell’industria del riuso, con un incremento occupazionale del 11% per le nuove economie e nuovi lavori. La Puglia credo che possa capeggiare questo nuovo percorso, per le capacità di innovazione di cui stiamo parlando qui, esperienze che abbiamo accompagnato anche a Cerignola”. Il riferimento è al Cercat, l’ausilioteca che da qualche tempo si è dotata di un’officina realizzata nel carcere di Lucera, dove ausilii costosi destinati alle discariche vengono recuperati, risanificati e consegnati a nuovi utenti, con un abbattimento dei costi per il pubblico quasi del 60%. “Così abbiamo generato sette posti di lavoro dedicati a ragazzi usciti in parte dal circuito penale e che sono ancora detenuti, quindi nuove economie unite all’attenzione all’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati”, osserva infine a la Gentile, anticipando la previsione di un’edizione estiva del festival, in giugno, e tappe itineranti.