Stanotte hanno incendiato due auto appartenenti ad una famiglia che gestisce un bar sulla statale 16. E’ l’ultimo episodio di una catena di attentati contro i negozi e sparatorie per regolamenti di conti. “Ri-prendiamoci San Severo”, con questo slogan l’opposizione in consiglio comunale lancia l’incontro di oggi contro la criminalità e per reclamare più sicurezza. Si sono dati appuntamento al teatro Verdi Dino Marino, l’unico rappresentante del Pd che non sostiene il governo di Miglio, Rosa Caposiena (Forza Italia), Francesco Stefanetti (indipendente) e Giuseppe Manzaro (Lista Bocola). L’iniziativa sancisce, politicamente e pubblicamente, la spaccatura nel Pd. Marino è espressione di quella parte che non si riconosce nel neoeletto in congresso La Pietra, il coordinatore cittadino, e ritiene il passaggio con Miglio, cioè un suo “riassorbimento nel Pd”, una “forzatura”.
Ma non è questo il punto del discorso in una giornata dove la richiesta di “trasversalità” varca i confini politici per il bene della città. Sono attesi sindacalisti, associazioni, l’ex sindaco Gianfranco Savino, ‘Noi con Salvini’, molti esponenti della passata amministrazione di centrodestra.
L’ultima manifestazione diocesana
Il 19 novembre il gruppo Epicentro della diocesi ha organizzato “San Severo svegliati” che ha visto sfilare tanti giovani e qualche politico e si è caratterizzata per scie polemiche. “Il fatto stesso che un sindaco partecipi alla manifestazione – hanno scritto il giorno dopo i Conservatori e riformisti di Fitto – vuol dire che è convinto che il suo compito sia terminato là senza rendersi conto di essere nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. È vero che gli strumenti che un sindaco ha a disposizione contro la criminalità sono ben pochi, ma è altrettanto vero che nulla è stato fatto e, sicuramente, nulla sarà fatto neanche dopo l’ultima sfilata”.
Considerazioni riassuntive del clima in città. Le richieste avanzate finora riguardano più vigili urbani per le strade e meno negli uffici comunali, un protocollo sulla sicurezza, più incisività dal Prefetto. Inoltre l’opposizione chiede che alcuni di questi temi passino in consiglio comunale e da questa riunione potrebbe venir fuor un documento di proposta. Altro tema di discussione, l’impianto di compostaggio “privato” per cui alcune forze politiche chiedono un referendum o che se ne parli prima di avviare qualunque iniziativa.
Stefanetti: “Immobilismo politico”
Dopo la società civile e le parrocchie è la volta della politica. “Purtroppo gli sforzi di questa amministrazione non sono riusciti a portare risultati tangibili – dice Francesco Stefanetti -, da più parti si avverte la necessità di discutere pubblicamente della situazione della criminalità e dell’immobilismo politico generale per cercare di combattere una piaga pesantissima per la nostra comunità”.
L’anno scorso, a margine di una conferenza stampa sulla sicurezza a palazzo Celestini, parlò a l’Immediato di via Tiberio Solis, città del commercio e del passeggio con molti locali sfitti e gestori che non riescono a tirare avanti dopo anni di attività. Di recente il consigliere è tornato sul tema con una serie di note corredate di foto: “Via Tiberio Solis, principale via del commercio e del passeggio cittadino, rimane in uno stato di totale abbandono e per di più resta impraticabile da persone con limitata capacità motoria”.
Periferie degradate e a rischio
Di città e di periferie parla il segretario provinciale della Feneal-Uil Juri Galasso: “Lo stato di degrado in cui versano molte aree periferiche della città è il risultato evidente di anni di mancata programmazione. È indispensabile riprendere il discorso. I processi di riqualificazione delle periferie e delle aree “storiche” vanno bilanciati con le risposte in materia di integrazione sociale e di tensione abitativa. L’unico modo di raggiungere questo risultato è rovesciare come un guanto il concetto di programmazione mettendo al primo piano le vocazioni del territorio e la cooperazione interistituzionale”.
Alcuni degli episodi di criminalità si sono consumati in queste periferie, come si legge nella cronaca recente e San Severo resta la città in cui si gira in motorino senza casco e senza targa. Fra loro, molti corrieri della droga, secondo quanto dichiarato all’Immediato dal capo dei vigili urbani.