Entusiasmo e impegno contro il disagio mentale, città e Foggia calcio insieme: “Così si diventa cittadini migliori”

“Avevo problemi sociali, ho lasciato la scuola. L’indifferenza delle persone è stata la mia seconda beffa, dopo il disagio mentale. Poi è arrivata la speranza, grazie al lavoro con gli altri, ho imparato a conoscere la malattia e mi sono anche innamorato”. La storia di Nazario, giovane ragazzo di San Nicandro Garganico, è una delle tante che, come un fiume carsico, emergono durante gli incontri ufficiali. Finora, non è mai stato chiaro il suo “ruolo sociale”, la sua gamma di possibilità oltre il muro del pregiudizio. Con lui, altri ragazzi con problemi di salute mentale hanno chiesto alla città di Foggia di “fare un passo avanti per la comprensione del disagio, così come lo stiamo facendo noi: per renderci cittadini migliori”.

Il Foggia calcio ha recepito il messaggio, mettendo a disposizione l’intervallo del big match con la Casertana di lunedì prossimo per una serie di attività che intratterranno il pubblico e che saranno organizzate dai ragazzi svantaggiati. Lo sport, ancora una volta, è il canale privilegiato per lanciare il messaggio e, soprattutto, per fornire un’opportunità. “Siamo consapevoli del potere del calcio nel ‘distrarre’ da tutti i problemi e per ‘curare’ i mali della mente – ha spiegato il capitano della squadra, Cristian Agnelli durante l’incontro di questa mattina nell’aula consiliare -, saremo sempre in prima linea per sostenere questo tipo di iniziative”.

Matteo, invece, da tempo è in cura all’Art Village di San Severo. A 30 anni ha avuto “un crollo”, così lo definisce. Il sostegno ricevuto gli ha dato l’opportunità di diventare un giornalista attraverso un progetto partecipativo. Dalle interviste ai giocatori delle squadre che partecipano ogni anno al torneo Sportivamente, alle inchieste a tema, la vita ha cambiato sapore. Il piglio è quello giusto: “Il comune di San Severo – racconta con l’approccio del reporter – non ci ha rinnovato il progetto destinato alle persone svantaggiate, nonostante per legge debbano destinare il 4 per cento delle risorse. Poi abbiamo capito il motivo: avevano creato una cooperativa che sta gestendo tutto…”.

“Certo – precisa Fernando Russo, presidente dell’associazione ‘Tutti in palla’ – lo sport è importante, ma è decisivo il supporto delle famiglie per migliorare la salute dei ragazzi. È facile arrivare alla deriva dell’abbandono se si smarrisce questo pilastro che dovrebbe essere affiancato da adeguate politiche pubbliche di sostegno”. Foggia si sta muovendo, con entusiasmo. Lo stesso sentimento che sta animando lo Zaccheria negli ultimi tempi. “Anche così riparte la città – ha concluso il presidente Lucio Fares -, non dimenticando che è in difficoltà. Per questo una buona rappresentanza di tifosi scenderà in campo durante il primo tempo della partita per sostenere le attività dei ragazzi”.