“Cari “Cuoricini” (Di Iasio e la sua band) avete ancora il coraggio di scrivere? Nei mesi estivi siete scomparsi da Monte dopo averci portato sugli altari della vergogna”. È durissimo l’attacco del Pd di Monte Sant’Angelo all’ex sindaco Di Iasio, dopo lo scioglimento per mafia deciso dal governo qualche mese fa.
“Corsi e ricorsi giudirici non la cancelleranno mai quella macchia – scrivono -. Mai in provincia di Foggia un Comune era stato sciolto per infiltrazioni della criminalità, solo i “Cuoricini” di Monte ci sono riusciti. Non prendiamo lezioni da chi ha martoriato la città sotto l’aspetto politico, amministrativo, sociale, strutturale ed economico.
I vostri primati sono numerosi:
- per sistemare un muro avete impiegato più di 3 anni, da lì è diventato il muro del pianto!
- sommossa popolare per la Tarsu. Il montanaro non si smuove facilmente, ma voi ci siete riusciti!
- avete chiesto altri soldi per le urbanizzazioni del Galluccio, sono comparsi i cartelli di inizio lavori e dopo mesi niente lavori e niente cartelli!
- sull’ospedale non avete mosso una virgola, l’attuazione del protocollo tra Asl e Comune è rimasto sulla carta!
L’elenco potrebbe continuare all’infinito, proprio perchè non c’è un minimo di traccia del vostro operato”.
E ancora: “Noi rivendichiamo l’orgoglio dell’appartenenza, siamo parte di qualcosa che ci porta ad avere uomini con incarichi istituzionali di rilievo. I cittadini sanno dove trovarci perchè abbiamo un luogo fisico ed un simbolo che difendiamo, non siamo nomadi che aprono e chiudono comitati all’occorrenza. Le decisioni nel Pd si assumono in gruppo non decidono due persone che si ritrovano al bar. Questo è il nostro modo di essere; possiamo perdere altre 100 elezioni ma non siamo disponibili a barattarlo con l’agire senza regole. Il Partito Democratico proverà a governare Monte, lo farà assieme ad altri soggetti sani della nostra comunità. Ci appelleremo esclusivamente ai cittadini in maniera libera e democratica come noi siamo abituati a fare. Siete dei “Cuoricini” poco pratici con le leggi dello Stato: infatti il DPCM n. 7 del 12/06/2009 che abbiamo citato, è il regolamento previsto dall’art. 42 comma 7 della Legge n. 124/2007 (che voi maneggiate superficialmente); questo Decreto spiega nel dettaglio che la riservatezza a cui allude la legge n. 124/2007, è quella copertura che si deve dare a certi atti e documenti, che qualora divulgati senza autorizzazione, possono arrecare danno alla Repubblica. Quella riservatezza è la buccia di banana sulla quale è scivolata la vostra richiesta di sospensiva; grazie a quella classificazione che copre gli atti dello scioglimento, l’ordinanza del Tar Lazio di fatto vi ha impedito di rientrare a palazzo di città”.