“A dicembre 2011 il Comune validava e certificava somme da riscuotere coattivamente per oltre quaranta milioni di euro e incaricava per il recupero delle suddette somme diversi dirigenti in ragione del fatto che, a dicembre del 2010, la gestione delle entrate era in capo all’ente ed in capo alla concessionaria la mera riscossione”. L’ente è il Comune di Foggia, la concessionaria Aipa. A questa interrogazione presentata a giugno scorso dal consigliere di maggioranza Bruno Longo, risponderà l’assessore al bilancio Tucci.
E’ questo uno dei riferimenti preannunciati del consiglio comunale di oggi sulla spinosa questione tributi. Se ne discute da mesi, prima per la questione aggio e servizi svolti da Aipa da rivedere, successivamente per il trasferimento della riscossione da Aipa a Mazal Global per “fitto di ramo d’azienda”. “Un passaggio di natura gestionale di cui l’organo politico ha preso atto”, scriveva l’amministrazione il 28 settembre ma da cui sono scaturiti un’ulteriore interrogazione parlamentare e una specie di fuoco incrociato, rimasto nelle secrete stanze, all’interno della tecnostruttura, i pareri del responsabile dell’avvocatura e del segretario generale in dissenso con Carlo Dicesare, responsabile dei contratti.
Le “criticità” nei confronti della subentrante Mazal, Dicesare le ha espresse in una relazione consegnata al sindaco e all’assessore Cangelli per quanto riguarda la parte politica. All’interno della tecnostruttura è un botta e risposta fra lui e il segretario generale Guadagno. Il consiglio comunale resta defilato rispetto alla vicenda che, al momento, è congelata.
I dubbi di Dicesare e l’analisi di Guadagno
Mazal Global Solutions ha i requisiti per espletare il servizio? Nutre dubbi il dirigente Dicesare “sia per la mancanza di documentazione relativa alla norma generale sia relativa alla lex specialis”. Non solo. Nella sua relazione, il dirigente ai contratti, a proposito della società Aipa in concordato preventivo, sottolinea carenze anche da questo punto di vista: “Mancano i riferimenti alla procedura di concordato non essendo nota sia per la sua tipologia che per il suo contenuto”. Una questione di date, capire se la “cessione del ramo d’azienda da Aipa a Mazal”, sia avvenuta prima della procedura di concordato preventivo. Un’analisi che il segretario generale Guadagno sta effettuando tanto che, in risposta al suo collega, rimette a posto le date: 22 gennaio 2015 fitto del ramo d’azienda, 25 maggio 2015 la sua cessione, il 6 agosto domanda di concordato preventivo.
Nelle osservazioni del segretario generale si legge della richiesta alla società di presentare tutti i “requisiti soggettivi previsti dalla procedura concorsuale e presentazioni di certificato antimafie, polizze fideiussorie che garantiscano l’ente nel delicato ed importante servizio di riscossione tributi. Soltanto all’esito, chiaramente se positivo, potrà seguire la presa d’atto del contratto di fitto di ramo d’azienda dall’Aipa Spa in favore del gruppo Kgs spa e del trasferimento della titolarità dallo stesso alla società Mazal Global solution srl”.
La risposta del Mef
Un chiarimento non di poco conto se si considera che i quesiti dei consiglieri vertevano proprio su come potesse svolgersi la procedura, se cioè si dovesse fare una gara o bastasse una “presa d’atto” da parte del Comune sulla cessione del ramo d’azienda. Ma il contratto con Aipa non è stato rescisso, dunque l’altra domanda è se sia possibile una gara quando un contratto è ancora in essere.
Sul percorso da Aipa a Mazal “un po’ pasticciato” hanno chiesto lumi a Mef, ancora una volta, i deputati Colomba Mongiello e Lello Di Gioia tramite un’interrogazione parlamentare in cui si fa riferimento al “danno erariale relativamente alla trattenuta indebita di circa 7 milioni di euro dell’Imu e di 924 mila euro dal fondo di solidarietà comunale del 2013”.
La risposta del ministero, pervenuta il 6 ottobre, è stata lapidaria: “L’interpretazione della clausole contrattuali regolanti il rapporto fra il Comune e il soggetto affidatario non rientrano nelle nostre competenze essendo materia di natura pattizia relativamente alla quale eventuali conflitti possono essere risolti con gli ordinari rimedi offerti dall’ordinamento giuridico. Si ritiene che il parere più volte espresso dall’amministrazione possa considerarsi definitivo ed esaustivo”. Il ministero, alla sua terza nota di risposta, ha rimesso nelle mani del Comune la vicenda.
I passi della politica
Il primo dicembre dello scorso anno la giunta comunale ha autorizzato Aipa spa alla riscossione della sola tassa sui rifiuti. Nel successivo bilancio sono stati tolti dalle passività 4 milioni di euro anche in seguito alla rivisitazione dell’aggio. Dati questi atti, la parte politica crede di aver adempiuto al suo compito e rimanda alla parte tecnica la soluzione del problema Aipa.
Oggi, intanto, si discuterà, fra i nove punti all’ordine del giorno, di Stazione unica appaltante, di nuovo regolamento del consiglio comunale, di modifica allo statuto comunale. Aipa e Mazal vanno alla voce “interrogazioni e interpellanze”.