“Non è stato sostituito perché inidoneo, ma perché nell’immaginario collettivo, era il segretario di Fitto. Ma non c’è stato un agguato nei confronti di Amoruso anche perché lui è costantemente tutelato da Gasparri”. L’intervista rilasciata da Luigi Vitali alla Gazzetta del Mezzogiorno fa detonare lo scontro fra il senatore Francesco Amoruso – ex coordinatore del partito sostituito dal “proconsole” in Puglia di Berlusconi alla vigilia delle regionali – e il nuovo arrivato in Ala, il partito di Verdini. L’addio non sembrava cosa possibile dato che poche settimane fa Amoruso era alla kermesse delle nuove leve di Fi a Giovinazzo.
Intanto aveva comunicato il suo disappunto a Berlusconi e Gasparri, racconto riferito ai microfoni di Radio Norba: “A Berlusconi dissi che ormai nel partito non c’erano più stimoli, che non volevo morire per consunzione, che non capivo in Puglia quale fosse la politica di Forza Italia. Il giorno dopo ricevetti l’attacco del coordinatore pugliese Vitali seguito dal silenzio del partito”.
È l’Ansa Puglia a rilanciare nel pomeriggio sia le affermazioni del senatore che la replica di Vitali: “E’ stato l’attacco del coordinatore pugliese di Fi, cui non è seguita alcuna difesa nei miei confronti, a convincermi a lasciare il partito”. Ma Vitali non ci sta: “Sono dispiaciuto dalle sue parole soprattutto perché sabato mi riferì di aver chiarito anche al presidente Berlusconi che il suo malessere fosse dovuto alla linea del partito nazionale e non ascrivibile al rapporto con me”. Dopo il botta e risposta in rete durante tutta la campagna per le regionali – fittiani contro sostenitori di Fi, Poli Bortone contro Schittulli – l’ultimo addio avviene partendo da quella fase. Amoruso venne rimosso da coordinatore e gli fu affidato l’incarico di “responsabile per il Mezzogiorno”.
Andrea Caroppo: “Scelta personale senza politica”
Nel frattempo Michele Boccardi, neosenatore della Repubblica, lascia i Conservatori e Riformisti di Fitto e passa con il partito di Vitali, mossa che fa dire ad Andrea Caroppo, capogruppo di Fi in Regione: “Per uno che se ne va c’è un altro che arriva, in Amoruso non ho visto particolari disagi a stare in Fi, quando si fanno scelte di questo genere sono legate a fattori di equilibrio nazionale, spesso di carattere personale più che dettate da visione politica che nei verdiniani, per ora, latita. Aldilà della stima, il dato politico è che se ne va, ma non perdiamo un consigliere comunale, o un regionale, non c’è uno strappo”. Secondo indiscrezioni Boccardi potrebbe sostituire Vitali nel coordinamento del partito: “Non c’è nessuna conferma, noi cerchiamo di fare politica coinvolgendo la base perché in Fi a trazione fittiana tutta questa democrazia non l’abbiamo vista”.
Il vicepresidente del consiglio regionale Giandiego Gatta, non rilascia dichiarazioni politiche ma esprime rammarico: “Mi dispiace, abbiamo condiviso tante battaglie insieme da quando eravamo ragazzi, è un abbandono che mi amareggia”.
Scontro Amoruso-Gasparri
Sulla situazione nel partito interviene, contattato da l’Immediato, Salvatore Tatarella, finiano, consigliere della fondazione Giuseppe Tatarella ed ex deputato europeo. “Ma che differenza fa se sta in Fi o in Ncd o nel partito di Verdini? Il centrodestra – dice a l’Immediato- non si riprenderà mai in Puglia e in Italia se continua a stare con Berlusconi e Verdini che pensano ai fatti loro o a Salvini che strumentalizza le paure della gente. Dov’è la politica in Fi? Amoruso e Gasparri pari sono”.
Il legame fra i due, tuttavia, pare incrinato perché Gasparri sulla scelta dell’amico di sempre ha lanciato bordate: “Quelle di Gasparri sono accuse che devono far vergognare chi le ha fatte – dice oggi Amoruso – tant’è che in Senato ho chiesto una commissione d’inchiesta che ne accerti la veridicità e ho chiesto al presidente che il testo dell’intervento sia trasferito alla Procura della Repubblica perché possa serenamente aprire un’inchiesta e verificare i fatti: la mia è stata una scelta politica”.