Arrestato 19enne per droga a Vieste, il papà attacca gli agenti: “Non avete altro da fare? Siete troppo rigidi”

Agenti impegnati nell'operazione antimafia della Squadra Mobile di Ragusa e della Sezione Criminalità Organizzata di Catania in corso a Vittoria, Ragusa, 21 settembre 2015. ANSA/ Polizia di Stato ++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING ++

“Non avete altro da fare?”, “siete troppo rigidi, neanche ne avesse avuto un chilo”: così ai poliziotti il padre di un 19enne arrestato nel centro storico di Vieste perché trovato in possesso di 50 grammi di cocaina.
L’uomo, che è stato denunciato, ha minacciato di morte i poliziotti che lo avevano informato dell’arresto del figlio, accusandoli anche di essere corrotti. Il 19enne, Gianmarco Pecorelli, è stato arrestato nell’ambito di controlli fatti dal Commissariato di Manfredonia, coadiuvato da personale del Reparto Prevenzione Crimine di Bari. La cocaina era stata suddivisa in sei involucri pronta – secondo gli investigatori – per la successiva cessione ad ulteriori spacciatori, per giungere poi ai tossicodipendenti-consumatori finali. Alla vista dei poliziotti, Pecorelli ha tentato invano di disfarsi dell’involucro contenente la droga lanciandolo dal finestrino dell’auto a bordo della quale si trovava. Il padre dell’arrestato, che ha accusato i poliziotti di essere dei corrotti, minacciandoli di morte, è stato denunciato.