Dalla Usb (unione sindacale di base) giungono novità poco confortanti sui lavoratori dell’istituto di vigilanza “Metropol”. A parlare è Santo Mangia, sindacalista. “Il 28 agosto alcuni lavoratori della ditta (in attesa degli stipendi di giugno, luglio – a breve agosto – e 14esima mensilità), hanno chiesto formalmente alla Direzione Generale dell’Asl di Foggia di attivare quanto previsto dall’art.5 della Legge 207/2010 che recita: “Intervento sostitutivo della stazione appaltante (in questo caso l’Asl di Foggia) in caso di inadempienza retributiva dell’esecutore e del subappaltatore”
“Per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture – spiega Mangia -, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente, il responsabile del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente a provvedere entro i successivi quindici giorni. Decorso infruttuosamente questo termine e dove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, i soggetti possono pagare anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’esecutore del contratto”.
E invece, lo scorso 1 settembre, “sentito telefonicamente il responsabile dell’Ufficio Patrimonio della Asl – ci è stato detto che quanto richiesto dai lavoratori non poteva essere messo in atto perché avevano notizie (!) che l’azienda in questione aveva già pagato la mensilità di giugno e, a breve, avrebbe pagato la mensilità di luglio (cosa che non ha riguardato, fosse vera la notizia, nessuno dei lavoratori in elenco)”.
E ancora: “Per quanto di nostra conoscenza, il diritto alla retribuzione è un diritto individuale e va riconosciuto, in caso di appalti pubblici, ai lavoratori dell’azienda inadempiente. In quanto diritto individuale, l’attivazione di tale norma può essere richiesta dal singolo lavoratore che subisce il torto. A maggior ragione, quando si ritrovano decine di lavoratori nelle condizioni di fame, ci dovrebbe essere l’obbligo, da parte della stazione appaltante (nel caso la Asl di Foggia) di rendere subito operativa la norma in oggetto.
Molti di questi dipendenti (Guardie particolari giurate) – aggiunge Mangia – sono monoreddito e il disagio a loro e, soprattutto alle loro famiglie, è notevole, basta ricordare che c’è il caso di un lavoratore costretto a licenziarsi (per giusta causa) per poter accedere all’Istituto della Disoccupazione per poter sfamare la propria famiglia”. Nella lettera inviata dalla Usb a prefetto, questore, presidente della Regione Puglia e commissario Asl, Mangia scrive in conclusione: “Crediamo che il comportamento della Dirigenza della ASL di Foggia sia omissivo rispetto ad una Legge dello Stato e quindi lesivo di un diritto del lavoratore e, per questo vi chiediamo un intervento in merito”.