Risultavano aver cessato l’attività nel 2009, ma in realtà forbici, pettini e phon rimanevano oggetti di lavoro irrinunciabili. Così come il passa parola tra i vari clienti che affollavano numerosi i locali delle due attività.
Nel contesto della intensificazione dei controlli nello specifico settore disposti dal Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari, è stata scoperto a Barletta un 59enne che continuava ad esercitare l’attività di parrucchiere per uomo nel suo negozio dove, all’atto dell’intervento dei finanzieri del Gruppo di Barletta, erano presenti anche alcuni clienti.
Stesso copione per una 63enne, sempre di Barletta, peraltro molto ricercata anche attraverso facebook. In questo caso la cliente, appena uscita con una vistosa permanente, si è presentata come parente della parrucchiere dichiarando di aver fatto solo una visita di cortesia.
A loro carico, sono state applicate sanzioni di natura amministrativa per la mancata iscrizione al registro delle imprese e per l’esercizio dell’attività in assenza delle prescritte autorizzazioni amministrative e igienico-sanitarie.
Inoltre, i successivi approfondimenti di natura fiscale, tesi a verificare gli introiti sottratti a tassazione, hanno permesso ai Finanzieri di accertare una evasione alle imposte sui redditi per circa 133.000 euro ed il mancato versamento di I.V.A. per 22.000 euro.
Si tratta dell’ennesima operazione, condotta dalle Fiamme Gialle a tutela dell’economia “sana” in un settore, ove si manifesta la concorrenza sleale degli abusivi nei confronti degli operatori “in regola”, con danni evidenti per l’intera categoria, per i consumatori e per la collettività.