Appalti sotto osservazione a Vico del Gargano. A finire sott’accusa è la TecknoService, società che ha in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti, che con le sue “inadempienze” starebbe mettendo “in grave imbarazzo i lavoratori senza far nulla per tutelare la loro salute e sicurezza”. “Il decreto legislativo numero 81 del 2008 – spiega il sindacato Usb -, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e tutela della salute, evidentemente è sconosciuto alla Tecnoservice. Non ci spieghiamo diversamente il motivo per cui ai lavoratori non viene consegnato nessun DPI (dal vestiario ai guanti) con grave ripercussione sia per i dipendenti (che utilizzano proprio vestiario) che per le loro famiglie (rientrare a casa con vestiario ‘dedicato’ alla raccolta rifiuti non è propriamente igienico). Non esiste inoltre in azienda né uno spogliatoio idoneo né le docce”.
Poi il sindacato coordinato da Santo Mangia entra nello specifico, sottolineando le carenze della società che in provincia di Foggia ha appaltato il servizio anche a T: “La manutenzione dei mezzi di raccolta e trasporto (da sempre insufficienti rispetto a quanto previsto dal capitolato d’appalto) è carente (per usare un eufemismo) e, spesso, diventano pericolosi non solo per i lavoratori ma, soprattutto, per i cittadini che transitano nei pressi di detti mezzi, tutto questo nonostante le numerose segnalazioni. Mezzi e cassonetti che, stando al capitolato dovrebbero essere spesso lavati o sanificati. L’ultima volta che è stato fatto non lo ricorda nessuno. Carichi di lavoro eccessivi e che mettono a repentaglio non solo la sicurezza dei lavoratori ma, anche la loro salute. Già in queste condizioni i lavoratori avrebbero diritto a tutelarsi ‘rifiutandosi’ di operare, non lo hanno mai fatto e questa loro responsabilità (nei confronti dei cittadini di Vico) è stata interpretata da molti (compreso componenti dell’attuale Giunta) come una sorta di accettazione del degrado a cui sono sottoposti. Ma così non è il loro unico pensiero è quello del lavoro anche quando gli vengono addossate delle responsabilità (dai cittadini) sulla carenza igienica del Comune e della sua località turistica. Responsabilità che sono in capo solo ed esclusivamente all’azienda (per i motivi che, in parte abbiamo elencato) e a chi dovrebbe pretendere il rispetto pieno del capitolato d’appalto. Non essendoci, poi, mai fine al peggio, i lavoratori lamentano ritardi nei pagamenti (per non parlare del lavoro straordinario che da oltre un anno non viene retribuito dall’azienda)”. Per questo, la Usb oltre a chiedere un “intervento a tutela dei lavoratori, chiede all’istituzione comunale, anche in vita di un possibile cambio d’azienda, di liquidare la Tecknoservice solo quando ha avuto certezza che ai lavoratori siano state soddisfatte le loro spettanze (stipendi e TFR)”. “Ci rendiamo disponibili – concludono – ad incontri chiarificatori con quanti hanno a cuore non solo le sorti dei lavoratori ma, anche quelle dei cittadini”.