Domani prima di mezzogiorno sarà il turno della ‘Lista Miranda’ che ha determinato l’elezione del presidente del consiglio comunale e che certo si batterà per una sua rappresentanza in giunta in quanto “determinante per l’elezione del sindaco Franco Landella”. Partiti? Uno alla volta, per carità, il sindaco ha deciso che dopo l’azzeramento della giunta gli incontri per ridisegnare gli assetti debbano essere bilaterali.
Consultazioni senza Fdi
Tutto in gioco mentre l’opposizione preme per una rapida chiusura del balletto nomine e la stessa maggioranza, con il duo Farina-Mainiero rappresentanti di Fratelli d’Italia (il secondo ha un assessore in giunta), avvisano: “Noi restiamo”. Chiedono un prossimo consiglio comunale sulla legalità e l’adesione, fra le altre cose, alla stazione unica appaltante, tema dibattuto in campagna elettorale.
Alle consultazioni Fdi non sta partecipando, avvengono loro malgrado e quasi certamente con la rimozione dell’assessore Moffa senza che il partito sia stato avvisato. Nella coalizione di governo questa scelta lascia un po’ interdetti, in ogni caso è così.
I numeri della partita
Novità, già segnalata da l’Immediato, sarebbe l’ingresso in giunta di un esponente della Destra molto vicino a Bruno Longo, pare un suo familiare. La squadra di Forza Italia rivendica leadership, cioè almeno tre assessorati, in virtù del fatto che in tutte le ultime consultazioni elettorali (comunali, provinciali e regionali) si è posizionata prima nella sua coalizione. Sono in 6 i consiglieri di Fi con l’arrivo di Ilaria Mari contro i 4 di Ncd. Tre assessorati per il partito di Di Giuseppe sembrano troppi, a loro potrebbero spettarne due più la presidenza di una municipalizzata. All’Amgas la riconferma di Cardinale (in avvicinamento alla lista Fitto) è auspicata, in Ataf lo spazio di manovra per le sostituzioni è più ampio.
Riconferme, dicono, per Anna Paola Giuliani, Sergio Cangelli, Francesco Morese ed Erminia Roberto, i primi due in quota al sindaco, l’assessore all’ambiente come espressione di ‘Destinazione Comune’, lista del sindaco, e Roberto come Ncd.
Lo scontro in Fi riguarda la persistenza o meno in giunta di Gabriella Grilli e Gianni De Rosa, o di uno dei due, per dare spazio a Ilaria Mari che una delega la richiese già appena eletta in Ncd.
Mimmo Verile, passato ai riformisti di Fitto, potrebbe coronare questa consiliatura e la sua lunga carriera da consigliere comunale (è stato anche sindaco) con un assessorato. In tal caso Nino De Rogatis, fuori dagli scranni per una manciata di voti, ritornerebbe nell’assise. Stessa dinamica in Ncd se scattasse un assessore, via libera ad Antonio Cristantielli ora in uno dei cda delle partecipate.
La Puglia prima di Tutto fa storia a sé, Lucio Ventura sigla la sua presenza in consiglio comunale come ‘La Puglia prima di tutto in Oltre’ nel senso che c’era già prima dei riformisti. Di assessorati per loro non se ne parla.
I nodi e la minoranza
La direzione verso cui si marcia sarebbe quella di consiglieri che si rispecchiano nei loro assessori con un sindaco che, a questo punto, sarebbe meno libero dai gruppi. E spostare e rimuovere non è nemmeno facile.
Per esempio l’assessore al bilancio Sergio Lombardi è molto legato a Consalvo di Pasqua, nuovo capogruppo di Forza Italia, nominato con l’opposizione di Rignanese e La Torre (sostenitori del consigliere regionale Giandiego Gatta). Le trame di questa tela saltano appena intacchi un filo.
Per recuperare un po’ d’aria in questa ricerca, il sindaco si è rivolto anche alla minoranza per cercare di conferire qualche delega consiliare o, semplicemente, per tattica nei confronti dei partiti della sua coalizione molto pretenziosa. “Ci vorrebbero due giunte…” commentava qualcuno stamattina.