Li ha eletti la rete per la Regione Puglia, li consacra l’isola pedonale stracolma di folla nel loro primo comizio pubblico. I candidati sindaci del M5 stelle dai meet-up al palco sfidano e domano la piazza vincendo un po’ di emozione. Con loro, da tutta la Capitanata, il gruppo degli otto che ha scelto Antonella Laricchia a candidato governatore e il vice presidente della Camera Luigi Di Maio: “Grazie, siete tantissimi, Foggia è davvero bella, non c’ero mai stato”.
Taglio al proprio stipendio a beneficio di un fondo in aiuto delle imprese, già sperimentato a livello nazionale che i pentastellati ripropongono per la Puglia. “Non promettiamo posti di lavoro anche perché non c’è più niente, ma un progetto di sviluppo, una rivoluzione gentile che significa entrare nelle istituzioni per cambiarle. Appena Antonella arriverà in Regione leggerà i bilanci e taglierà gli sprechi”. La candidata, dopo qualche bordata al “trasformismo dei politici che resistono cambiando bandiera” spiega parti del programma: piano olivicolo, reddito di cittadinanza, “una manovra economica, non assistenzialismo”, le case della salute per le situazioni più semplici delegando agli ospedali quelle più complesse.
Di sanità, alla quale ha dato il suo contributo nella stesura dei vari punti, parla Luigi Starace di Manfredonia: “Dov’è il registro dei tumori? Perché i livelli essenziali di assistenza non vengono discussi con le Regioni? La politica deve uscire dalle nomine dirigenziali nelle Asl”.
Molto sensibile il pubblico alla questione dei politici super retribuiti. Quando Maria Teresa Bevilacqua, candidata di Vieste, che lancia accuse a Fitto e a Vendola di aver “abbandonato la Capitanata”, ricorda la liquidazione di alcuni consiglieri regionali, la piazza si infiamma. Parlano con grinta i candidati, nessuno ha una traccia scritta. Impazzano i temi ambientali, contro le centrali e lo “stoccaggio di 60 milioni di litri di Gpl il cui uso è in declino”, contro le “croci del paesaggio”, le pale eoliche, e gli inceneritori.
Di Maio, incaricato di seguire i candidati nelle elezioni cui si preparano, passa in rassegna alcuni comuni. Il refrain è: “Dove governiamo noi… Equitalia l’abbiamo cacciata, dove governiamo noi… il bilancio è partecipato, dove governiamo noi… se il comune ha un buco di bilancio con tagli degli stipendi degli assessori rifacciamo le strade, dove governiamo noi… i fondi europei funzionano… Un modo per cambiare lo troviamo sempre”.
L’auspicio per la Puglia è far partire almeno 200 imprese sulla base della riduzione dello stipendio e a vantaggio del fondo di microcredito. Al resto dei politici dicono: “Volete perpetuarvi ad ogni costo a fronte di un vincolo di due mandati per noi”. Circa l’accordo De Luca-De Mita in Campania inorridiscono: “Ci riportano indietro di decenni, nemmeno Berlusconi aveva osato tanto”.
Fissata una marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza il 9 maggio. Di Maio: “Vi aspetto”.
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