Duro scontro tra i candidati sindaci di Manfredonia, Italo Magno (Manfredonia Nuova) e Angelo Riccardi (Pd, attuale primo cittadino). Il movimento guidato dall’intellettuale sipontino guarda con attenzione alla crisi che sta attraversando il Pd di Manfredonia, “tanto grave – scrivono – che perfino la candidatura ufficiale di Angelo Riccardi viene rinviata di giorno in giorno.
Una buona parte del Partito democratico si sta finalmente rendendo conto cosa significhi mettere ancora in mano il governo della città ad un uomo che ha sottomesso, al proprio ego, ogni aspirazione democratica, le attese dei cittadini e gli ideali che erano un giorno alla base stessa della nascita del Pd. Si accorgono solo ora, purtroppo, quanto danno è stato fatto a Manfredonia, all’occupazione lavorativa, ad una sana politica che mettesse al primo posto, non gli interessi degli speculatori, ma quelli della città, del territorio e della convivenza civile. E, se si continua così, il peggio deve ancora venire, da una persona che ha federato i peggiori saltimbanchi di una certa destra e i dirigenti di una sinistra che, dei vecchi valori progressisti, sembra aver perso anche il ricordo.
Tuttavia, noi non vogliamo utilizzare queste vicende interne al Pd per gioire o gridare allo scandalo. Il nostro senso di responsabilità e l’amore che portiamo alla città ci consigliano, invece, di guardare a tutti coloro che nel Pd vogliono assicurare a Manfredonia una politica per il lavoro, per lo sviluppo e la democrazia. Rivolgiamo, perciò, un accorato appello affinché gli uomini e le donne più sensibili del Pd, si rendano parte attiva nel sostenere l’elezione di Italo Magno a sindaco della città, per ideali che, sebbene trascurati negli ultimi anni, hanno ancora la loro forza e sono motivo di attesa per diverse migliaia di cittadini di Manfredonia.
Ai simpatizzanti dei partiti di sinistra, i cui dirigenti hanno deciso di fiancheggiare Riccardi insieme ai peggiori rappresentanti della destra nuova ed estrema, chiediamo di votare per una figura, come quella di Italo Magno, che molto meglio di chiunque altro rappresenta gli interessi dei lavoratori, degli intellettuali e gli ideali del progresso, della democrazia e della libertà”.
La replica dallo staff di Riccardi
“Manfredonia Nuova”, utilizza metodi molto vecchi, della peggiore tradizione politica, per la propria propaganda – la risposta giunta dallo staff di Riccardi -. Scredita e calunnia l’avversario anziché chiarire la propria proposta per il governo della città.
Continua a diffamare Angelo Riccardi attraverso offese gratuite, generiche e infondate, accusandolo, tra l’altro, di aver sottomesso al proprio ego, ogni aspirazione democratica, le attese dei cittadini, ecc. ecc. Premesso che dalle parti di “Manfredonia Nuova” l’eccesso di “ego” ipertrofici si vede a occhio nudo, sarebbe opportuno che gli stessi dirigenti rispettassero, se non l’avversario, almeno la realtà. La realtà è che Angelo Riccardi è stato eletto alla carica di sindaco dal 76% dei cittadini di Manfredonia nelle elezioni del 2010. Nelle primarie del Partito democratico di dicembre 2014 è stato eletto candidato sindaco col 58% dei voti validi. Ogni persona di buon senso, con un minimo di cultura democratica, consapevole che la democrazia si fonda sul principio di maggioranza, rispetterebbe questi dati.
Ma Italo Magno, che ha perso le primarie in quanto sostenitore dell’avversario di Angelo Riccardi (Gaetano Prencipe, ndr), non rispetta questi dati oggettivi, chiari, indiscutibili. Nonostante tali risultati, offende i cittadini di Manfredonia affermando che sono asserviti alla macchina del potere clientelare. Italo Magno stravolge la realtà, la violenta, la piega alla propria visione vaneggiante: prima afferma che a Manfredonia vi è un clima di terrore che fa paura, screditando la propria città in tutto il mondo via internet, poi accusando di ogni misfatto Angelo Riccardi e, quando è vittima di un vile sciagurato atto intimidatorio, trova il modo per insinuare, sottintendere e alludere, aiutato da pseudo giornalisti che usano il piombo delle rotative per minacciare e ricattare.
Dov’è? Diteci dov’è l’amico Italo che – in quella pensosa rubrica “Caro Sindaco ti scrivo…”- si rivolgeva al Sindaco in tono cordiale, interprete delle aspettative dei cittadini, nel segnalare i problemi della città. Dov’è l’intellettuale Italo Magno che si rivolgeva al Sindaco per ottenere attenzione alle proprie pubblicazioni? Cos’ è accaduto, come è stato possibile che nel volgere di poche settimane dal rapporto di correttezza reciproca Italo Magno sia passato alle invettive e alle offese più diffamanti? Possibile che una persona come Italo Magno per anni non si era accorto di tutti i delitti di cui ora accusa Angelo Riccardi?
Suvvia, un po’ di serietà. La solita vecchia lotta di potere può essere camuffata in tanti modi ma travestirla di lotta tra i due principi del Male e del Bene è il solito vecchio trucco di chi non ha proposte per risolvere i problemi”.