“Per noi c’è ancora l’ipotesi di andare tutti insieme con Schittulli ma se non dovesse realizzarsi due cose devono essere molto chiare: la prima è che non avverrà per colpa nostra; la seconda è che noi non rimarremo fuori dalla mischia”. Così Luigi Vitali in una delle ultime battute sul “calvario” della coalizione di centrodestra in Puglia. Che la traduzione sia un impegno diretto del coordinatore regionale – che pure si è dichiarato “un soldato a disposizione” – contro Michele Emiliano lo credono in pochi, tanto meno che possa essere Fitto a ritentare la corsa a governatore.
Campeggiano in città e provincia i manifesti dei candidati con simbolo di Forza Italia e Schittulli presidente, fino ad oggi restano validi, nelle prossime ore si potrebbero confermare slogan e sorrisi in bella mostra insieme al leader della coalizione, oppure no. I dirigenti pensano che non sia poi così difficile trovare un nome benedetto da Berlusconi contro il centrosinistra, il problema è con quale risultato.
Dopo il ping pong surreale a colpi di comunicati stampa, oggi Schittulli sui social network si occupa di made in Puglia, Fitto sta fermo alla critica serratissima di Fi “cupo bunker”, Vitali lancia avvertimenti.
Nel frattempo, Adriana Poli Bortone rilascia interviste ai giornali leccesi in cui precisa che per Fratelli d’Italia il candidato è “espressione di Fi”. “Nessuna telefonata” da Berlusconi, l’ipotesi di una sua candidatura non è in conto, in ogni caso domani arriva a Bari Giorgia Meloni e con lei si deciderà la posizione di Fdi. Senza esitazioni Ncd, che scelse Schittulli e con lui rimane, dunque anche con l’eurodeputato di Maglie.
Dalla Capitanata i dirigenti azzurri rimandano ai tavoli nazionali, alla mediazione di Altero Matteoli che starebbe esortando Berlusconi a più miti consigli, sempre che la “distruzione dell’avversario” non sia l’obiettivo principale. A quel tavolo Cassano, Vitali, Fitto e la stessa Meloni. Quadro in evoluzione con alcuni punti a favore del leader nazionale. Fitto la lista l’ha fatta, si tratta di capire se tutti verranno inclusi. Per i nomi sgraditi ci sarebbe posto sotto le insegne di Schittulli. A replicare il modello Veneto, dove Tosi corre contro Zaia, nessuno ci pensa. Quella è un’altra storia, almeno così sembra.