È la fase più calda della campagna elettorale per le Regionali in Puglia. La nuova nomina all’Asl di Foggia è stata letta come un mutamento importante dei rapporti tra il governatore Nichi Vendola e l’ex assessore alla Salute (ora al Parlamento europeo), Elena Gentile, dirigente cerignolano del Pd nazionale ritenuto vicino all’ex direttore generale di Piazza della Libertà, Attilio Manfrini, ed al funzionario della stessa azienda candidato in una lista a sostegno di Michele Emiliano, Pippo Liscio. Ecco la sua versione dei fatti.
Onorevole, cosa pensa della decisione del governatore sull’Asl di Foggia?
Cosa penso? Boh, non lo so. La penso come l’ha presentata Vendola, una nomina tecnica, un funzionario dell’Ares. Ritengo risponda ad un criterio di grande onestà politica perché a due mesi dalle elezioni era giusto così. Per la nomina di un nuovo direttore generale serviva l’indicazione, prima di passare dalla conferenza dei sindaci e ritornare in Giunta. Si rischiava di non arrivare mai al nome.
Certo, Manfrini era parecchio incazzato. Dagli attacchi politici alla valutazione preventiva dei curricula per il successore, non ha vissuto bene le ultime due settimane.
Non capisco, perché dovrebbe essere irritato? Se n’é andato, ha ricevuto pure i complimenti dal presidente… Ha raggiunto i limiti di età che non gli consentono di proseguire. Magari può essere rammaricato, perché quando si chiude un ciclo è così. In ogni caso non l’ho sentito, mi capiterà di incontrarlo…
Al nostro giornale aveva dichiarato di voler “lasciare la scrivania pulita”. Forse era convinto di rimanere sino a dicembre?
C’è sempre il principio della continuità amministrativa. Anch’io volevo altri 2 o 3 mesi per chiudere delle cose che avevo avviato, molte delle quali stanno arrivando a definizione proprio in questi mesi. Ecco perché non capisco la sua delusione. Tra l’altro l’Asl di Foggia è una delle più complesse della regione. Persino a Taranto, salvo i problemi della città, tante fibrillazioni non si sono mai viste. Comunque è arrivato in fondo, con buoni risultati.
Resta l'”imbarazzo” che il dg ha dichiarato di provare negli ultimi tempi. Cosa pensa dell’opportunità che un funzionario dell’azienda, Pippo Liscio, candidato alle Regionali, presenti in prima persona eventi di particolare rilievo come l’inaugurazione del nuovo poliambulatorio di Torremaggiore, del quale è stato responsabile unico del procedimento?
Questo dipende dai livelli di sensibilità del candidato e dell’amministratore. Anche io in campagna elettorale ho sempre evitato di andare negli ospedali. Adesso ci vado perché non sono in conflitto, oltretutto tutti gli interventi si sono concretizzati durante il periodo del mio assessorato. Ho affrontato il peggio proprio a Torremaggiore quando i cittadini volevano prendere a bastonate i politici durante i tagli. Ora si capisce qual è il progetto della sanità territoriale, e si cominceranno a raccogliere i frutti, anche con le nuove assunzioni. Ci vuole il tempo per digerire scelte che appaiono lesive del diritto alla salute, ma tra un paio d’anni saranno chiari a tutti i benefici.
Sì, ma non ha risposto. Un funzionario di un’azienda può comportarsi così?
Ma io non lo so: che fa?
Presenta progetti e programmi di finanziamento dell’azienda. Per lei questa è campagna elettorale?
A questo punto io al posto suo mi metterei in aspettativa. Sgancerei il profilo professionale da quello di candidato e così nessuno può insinuare o alimentare polemiche. Sarebbe una scelta a tutela e protezione della sua candidatura.
Lo dice perché si sente vicina alla sua causa politica?
Che sostenga lui non è assolutamente vero: sono una dirigente nazionale del Partito democratico. Le chiacchiere so’ assai. Come sarà presto evidente farò campagna elettorale per il mio partito, non v’è ombra di dubbio. E sottolineerò che la vulgata va chiarita, nel senso che il Pd è il Pd, il resto delle liste sono liste di appoggio alla candidatura di Michele Emiliano. Non è la stessa cosa votare “lista Emiliano” e votare Pd. Emiliano è il candidato presidente, e anche lui farebbe bene a sospendere il suo ruolo di segretario regionale del partito.
Cosa pensa della “sagra” di Emiliano a Foggia?
Non ho partecipato. Mi è parso che fosse necessario interagire con i cittadini normali, per questo mi sono auto-esonerata dal partecipare. C’era però anche quel pezzo di interesse locale che farebbe bene a non circolare…
Le è piaciuto il discorso finale del candidato presidente?
Che ha detto? Ha parlato di Foggia? Non l’ho letto sui giornali.
Era in streaming, una diretta online, poteva seguirlo anche da New York…
Adesso dove lo vado a trovare?
Sul suo sito.
Ah, ok me lo vado a vedere.