“Cosa racconteremo ai nostri figli, c’era una volta una biblioteca, un museo?”. La domanda delle associazioni studentesche suona più pessimista del proposito di ‘Capitanata Futura’, l’associazione che ha organizzato l’incontro sul destino dei contenitori culturali a Foggia. “Fare chiarezza”, dice il neo presidente Tiziana Zappatore su quanto sta succedendo dopo il riordino delle province.
“E aprire un confronto con la città, le scuole, l’Ateneo”. Le Regioni, tranne la Toscana, non hanno composto gli elenchi di trasferimento di personale ad altra amministrazione (scadeva il 31 marzo la data fissata dal governo) né legiferato sulle competenze della cultura che dovrebbero spettarle.
Russo: “La Regione gioca a rimpiattino”
Il video montato dai dipendenti delle Magna Capitana apre il pomeriggio. A Palazzo Dogana il presidente della Fondazione Banca del Monte Saverio Russo sfronda il tema da implicazioni politiche: “Non passi in cavalleria fra due mesi, o peggio, non serva da spot elettorale: come la Regione eserciterà le deleghe sulla cultura? Temo stia giocando a rimpiattino, del patrimonio bibliografico non deve parlare uno studioso, da Bari non si è alzata una voce”. Critico anche con le “velleità” di molti comuni della Capitanata che “hanno voluto essere centri universitari avviando corsi per centinaia di migliaia di euro poi chiusi. Lucera, che ha attivato quello in Beni culturali, l’ha fatto mentre la sua biblioteca attraversava uno dei periodi più neri”
Diversi i progetti avviati e lasciati a metà, la rete museale, per esempio, organizzata con un esperto barese che non ha avuto seguito. Come Fondazione “possono fare la loro parte ma si deve muovere la politica”.
Cusenza: “Proroga per i dipendenti della Diomede”
La politica era rappresentata in quel contesto da Gaetano Cusenza, delegato del presidente Miglio. “Ci siamo decisi un po’ tardi, ora la casa sta bruciando, non si possono cancellare così questi enti”. Unità d’Italia, a questo periodo risalgono, le epigrafi sui corridoi di Palazzo Dogana elencano i vari successori. Cusenza vede il bicchiere mezzo pieno: “Credo ci sarà un ripensamento sulla Delrio e sulla legge di stabilità, ci sono segnali positivi e possiamo dare delle rassicurazioni”. Lunedì il consiglio provinciale stabilirà la proroga fino alla fine dell’anno per i 31 lavoratori della Diomede, la società in house che “non è stata sciolta” come temevano molti suoi dipendenti nell’attesa che si pronunciasse la Corte dei Conti. “Alla fine del 2015 perché non possiamo interrompere il servizio”.
Sinergia tra poli bibliotecari
Hanno partecipato alla discussione, la responsabile dei servizi bibliotecari dell’Università di Foggia Isabella Tammone e Giovanna Caserta, dirigente della scuola primaria. Necessaria la “sinergia” fra i vari poli bibliotecari in città, anche a fronte di una carenza di aule studio per gli iscritti dell’Ateneo. Alcuni rappresentati delle associazioni Link e Uds e Area Nuova ad aprile scorso organizzarono una protesta contro la chiusura nel pomeriggio della Magna Capitana, poi rientrata per il ripristino dell’orario distribuito in più giorni della settimana. Potrebbero trovarsi nella stessa situazione.
“Ci preoccupiamo del Gino Lisa e non di questa tragedia che si sta consumando sulla nostra pelle nell’indifferenza generale. Noi vogliamo sollevare un dibattito, solo la regione Toscana ha legiferato il riordino delle biblioteche”, dice Francesco Pastore, ex presidente di Capitanata Futura.
Il progetto di Franco Mercurio
A margine dell’incontro il dirigente della biblioteca Franco Mercurio spiega il progetto che si sta organizzando per la Magna Capitana: “Possiamo lamentarci, accartocciarci sui problemi. Ci sono molte incompetenze da parte dei dirigenti che non sanno dare ipotesi alla politica in difficoltà, né presupposti tecnici”. In Puglia sono 4 i poli bibliotecari, Bari fa storia a sé in quanto città metropolitana: “Organizzare una rete documentaria, un’unica agenzia, unifichiamo le spese di gestione”. Mercurio ritiene che quando si è legiferato sulle province “non si è tenuto conto che non si tratta di biblioteche comunali ma provinciali, in molti casi, su cui poggiano itinerari di formazione, reti, software. La questione non è a chi vada la delega alla cultura ma chi debba gestirla, con 4 milioni e mezzo solo per la struttura ce la facciamo, le altre risorse la Regione deve prenderle dai fondi europei”. Una relazione tecnica e una bozza di legge regionale sulle biblioteche accompagnerà il progetto di “rete documentaria” da presentare a Bari.