“A Luigi Vitali abbiamo tolto l’incomodo, non ci deve cacciare lui, non condividiamo questo cambio di linea politica, ci siamo dimessi”. Nel giorno in cui la nomina del nuovo commissario di Fi provoca le dimissioni dei responsabili di partito in Puglia, il senatore Lucio Tarquinio, che fino a oggi si occupava della Capitanata, non condivide il metodo: “Vogliono eliminare il “mostro” Fitto? Bene, almeno che consultino qualche consigliere regionale, qualche sindaco, qualche parlamentare, non parlo di me che non mi ricandiderò, ho 65 anni, credo che il mio percorso sia finito, non penso come qualcuno di essere immortale o di poter vivere fino a 120 anni. Ma questa nomina piovuta dall’alto…”.
Conosce Vitali, e non lo ritiene la persona “adatta”, almeno in questa situazione molto conflittuale: “E’ un guerriero, ha un carattere molto combattivo ma questo va bene nei comizi, per la campagna elettorale, non certo per ricomporre i cocci, per ricucire”. Sabato l’incontro romano dell’eurodeputato #ricostruttori: “Vedremo quanta gente arriverà da Foggia e dalla Puglia, non ci dimentichiamo che in questa regione Fi ha preso il 10-15% in più della media nazionale, buon lavoro a Vitali, noi restiamo in Fi, siamo minoranza? Bene, non ho mai visto prenderla a calci, io vengo dalla prima repubblica, dalla Dc e le minoranze si rispettavano come avviene nel Pd”.
La richiesta è quella di primarie: “Quando un partito è in crisi si confronta con il popolo, o almeno che si faccia un congresso nazionale predisponendo le regole”. Le opzioni sono anche altre, “individuare un delfino”, “fare il padre nobile”, tutte ipotesi che a quanto pare sono state smentite da questo commissariamento: “E che fanno? Non ricandidano gli uscenti, fittiani e non? Se facessero questa discriminazione allora faremmo una nostra lista a sostegno di Schittulli”.
Dopo le sue dimissioni, il nome circolato per la sostituzione in Capitanata è quello di Luigi Miranda, attuale presidente del Consiglio comunale, candidato alle regionali e giovane attivista di Fi. Le nomine spettano direttamente a Vitali, sulla base di questo cambio di linea non si capisce bene se si dovranno passare accuratamente al vaglio i fittiani dichiarati e non.
Dai colloqui con qualche dirigente emerge una domanda: “Sì Fi: ma quale?”. Tarquinio – che dice “niente rabbia, tanti auguri a Vitali ma noi continuiamo il nostro cammino” – non condivide il nome di Luigi Miranda: “E quelli che stanno da vent’anni in Fi cosa direbbero di una tale nomina? Ma i consiglieri comunali saranno consultati, e i sindaci potranno dire la loro?”. Se è vero che Forza Italia non ha mai avuto la struttura di partito solido, è anche vero che gli eletti sono sempre stati la guida, l’unica. Adesso manca pure questa certezza.