L’impero di Giuseppe Guastamacchia a Foggia passa per i mega appalti agli Ospedali Riuniti e all’Università. L’imprenditore barese arrestato ieri (ai domiciliari), uno dei quattro fratelli della spa particolarmente accreditata in Regione Puglia, ha vinto la gara d’appalto per una delle opere più importanti, “l’ospedale del futuro”, com’è stato ribattezzato il nuovo plesso da 65 milioni di euro in via Pinto. E’ stato questo uno degli interventi decisivi per recuperare le risorse ex articolo 20 (legge 67 del 1988) particolarmente utilizzata durante durante il lunghissimo “regno” di Tommaso Moretti – prima da direttore generale poi da commissario straordinario -, il manager vicinissimo al governatore Nichi Vendola (è l’unico ad essere rimasto sempre in sella mentre venivano cambiati i vertici nelle aziende), è riuscito a strappare il lauto appalto (circa 13 milioni di euro) per il “Polo biomedico” dell’università di Foggia. All’inaugurazione si presentò persino il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.

A dir la verità, di presenze politiche importanti alle inaugurazioni degli appalti più importanti della Puglia, ce ne sono parecchie. Per questo adesso i riflettori sono stati puntati sulle attività dell’impresa il cui “socio e legale rappresentante” è stato accusato di aver pagato una mazzetta da 40mila euro per ottenere un appalto. Il problema, come sollevato nell’ordinanza preparata dai gip Francesco Agnino, è che ci potrebbe essere il rischio di reiterazione del reato (per questo la misura cautelare). “Tale pericolo – è scritto – è desumibile dalle concrete modalità dei fatti che denotano un’indubbia gravità oggettiva avendo il Guastamacchia nella sua qualità di imprenditore non esitato a corrompere pubblici ufficiali al fine di assicurarsi l’aggiudicazione della gara di

appalto relativa alla base militare di Teulada. Il Guastamacchia ha agito in spregio delle normali regole di concorrenza, sfruttando in proprio canali di conoscenza per realizzare illeciti guadagni in danno della pubblica amministrazione. Le sue condotte dimostrano una pervicace capacità a delinquere, una dimestichezza nel corrompere pubblici ufficiali, agendo in un sottobosco di condotte illecite e, in definitiva, una personalità incompatibile con l’affidamento proprio di una misura non di custodia, la quale, per sua natura, consentirebbe margini di movimento e libertà insuscettibili di tutelare le esigenze sopra evidenziate e sarebbe, dunque, incapace di inibire la reiterazione dell’attività criminosa”.
Le vicende ricostruite nelle indagini citano ancora Foggia per l’altro tema “sensibile”, quello dei migranti. È di ieri, infatti, la notizia degli arresti domiciliari per Guastamacchia. L’indagine ruota attorno alla figura dell’ex generale dell’Aeronautica, Carlo Peluso. Appalti pilotati per la progettazione e la realizzazione della cucina e refettorio della caserma ‘Pisano’ di Teulada (Cagliari) per 8,4 milioni di euro, affidato alla società Guastamacchia spa (indagata) in cambio di una tangente versata da Giuseppe Guastamacchia all’ufficiale di almeno 40mila euro. E poi c’è l’appalto per la fornitura di prefabbricati abitativi al centro di accoglienza per migranti di Borgo Mezzanone, a Foggia, di 1,5 milioni circa affidato alla “Ri spa” in cambio di una vacanza in Salento in pieno agosto per la famiglia del generale Peluso. Per questa gara è indagato anche il viceprefetto del Viminale Tommaso Ricciardi, sospettato di aver in qualche modo “pilotato” tutta la procedura.