Se non è un colpo da film poco ci manca. Il furto al caveau della Unicredit di Foggia fa discutere. Gli uomini della Polizia di Stato stanno provando a ricostruire tutta la vicenda. Cosa è successo tra venerdì sera e domenica? E perché non sono state ritrovate effrazioni alla filiale in corso Vittorio Emanuele?
La somma rubata non è ingente, poche decine di migliaia di euro anche se, sulle cifre, gli inquirenti preferiscono non sbilanciarsi. E se non fosse il denaro in cima ai pensieri di chi ha commesso il furto? Ad essere saccheggiate, infatti, sono state le cassette di sicurezza, addirittura trecento. Cassette che non contengono soltanto denaro. Si possono trovare gioielli, documentazioni e altro materiale che forse faceva gola a qualcuno. Ma nemmeno la banca è a conoscenza del contenuto e questo complica ulteriormente le indagini.
Non si esclude che i ladri possano essersi nascosti da qualche parte prima della chiusura così da agire indisturbati già venerdì sera. Sono già al vaglio le immagini della videosorveglianza e la polizia sta proseguendo con gli interrogatori ai dipendenti. C’è anche una nota inviata da Unicredit: “Siamo parte lesa nella vicenda – si legge -. Ora Unicredit sta collaborando attivamente con le forze dell’ordine. La banca incontrerà uno per uno i clienti titolari delle cassette mancanti così da definire l’importo del rimborso spettante a ciascuno”.