La battaglia per la legalità in Puglia ha un nuovo nome: Iaia Calvio. L’ex sindaco di Orta Nova è stata scelta dal segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, per gestire la fase commissariale dopo le dimissioni del segretario locale Massimo L’Abbate. Sullo sfondo, gli arresti della scorsa settimana che hanno coinvolto l’ex sindaco Sergio Povia.
La telefonata decisiva del candidato governatore all’avvocato ortese è arrivata venerdì sera, alle 22: “Iaia sai di Gioia del Colle? Ho bisogno di te, mi serve qualcuno che abbia autorevolezza e un po’ di esperienza, per provare a trovare una mediazione. Il circolo del Pd non c’entra nulla con il sindaco (che non è del Pd), soprattutto sulle ultime questioni…”.
“Emiliano ha mostrato senso di responsabilità – spiega Calvio a l’Immediato -, ad onta delle strumentalizzazioni sciocche che fanno da queste parti solo perché – per stanchezza non per altro – alle primarie non ho sostenuto nessuno. Al contrario di chi cerca sempre il tapirulan che porta al potere”. A giustificare l’operazione, “la necessità di rispondere alle derive grilline: è una roba che non si può ascoltare, bisogna iniziare a segnare la distinzione, a mostrare senso di responsabilità contro il populismo demagogico, che tra l’altro non rispetta per nulla l’elettore”.
Ma in Puglia non c’è solo la battaglia per la legalità all’ordine del giorno, c’è anche la legge 50/50, sulla quale l’ex magistrato barese è stato piuttosto chiaro durante l’ultimo incontro in Consiglio regionale. “A volte – chiosa la Calvio, più volta inserita nella lista delle papabili per una candidatura alle Regionali 2015 – c’è bisogno di cambiare la legge per favorire la partecipazione di chi finora è rimasto fuori. Ma questo non significa che a candidarsi siano persone davvero appassionate alla politica. Penso alla signora Michaela Di Donna, mi dà da pensare che sia la cognata del sindaco di Foggia, Franco Landella: quanta consapevolezza c’è in questa candidatura?”.
Il termine “consapevolezza” torna spesso, soprattutto quando si parla della necessaria “partecipazione delle donne alla società, ad ogni livello”: “Fatto lo strumento normativo bisogna essere disposte a cogliere le occasioni, e per farlo serve avere un minimo di esperienza, serve esser stati impegnati nella e per la società”.
Cita il caso di Orta Nova, comune che ha amministrato prima del “tradimento” di alcuni consiglieri: “Sono stata candidata due volte, ma ho dovuto sudare sette camicie per candidare alcune donne, non è stato per nulla semplice individuare i profili giusti”. Da questa settimana porterà un po’ di questa esperienza a Gioia del Colle, con uno spirito preciso: “Sono fiduciosa e so bene che sarà difficile – commenta -, ma credo in questi anni di aver imparato la logica della mediazione, che non è segno di debolezza. Sono contenta di andare in un altro posto, conoscere persone diverse e situazioni nuove, convinta che sia questa la strada giusta per arricchirsi personalmente e politicamente”.
Poi, un passaggio sulle Regionali. “Sono indecisa, forse non è il tempo. Sono diventata bersaglio troppo facile, sul quale tutti sono pronti a gettare la propria freccia. Certo, non sono una macchina da guerra elettorale, e i voti contano. Soprattutto per chi è abituato a ragionare col pallottoliere, senza avere particolari argomenti politici su cui far leva. Non posso che essere un nemico per queste persone”. Una resa anticipata? Non proprio. “La decisione è soprattutto nelle mie mani – conclude – non mi aspetto designazioni e investiture, ma segnali di mobilitazione civica. Vorrei capire se davvero la politica è pronta ad uscire fuori dalle vecchie logiche e giocarsi con coraggio il futuro. A partire dai bisogni reali delle persone, sempre meno in agenda”.