“Matteo Masciale ha il merito di tenere insieme una delle complessità massime esistenti al mondo, il Pd di San Giovanni Rotondo”. Parola di Michele Emiliano in veste di filosofo-analista oltre che, ovviamente, di segretario regionale. Arriva nel paese garganico per parlare di elezioni di maggio. Da Vieste, Peschici, Cagnano, Rignano, San Marco si raccolgono oltre 300 persone: un susseguirsi di applausi e sorrisi che sciolgono l’ora di attesa. Era impegnato a Foggia per Sanitàservice.
San Giovanni chiede una “sua” candidatura
Con questo plauso al lavoro del segretario cittadino Emiliano affronta (e cerca di risolvere) una serie di nodi posti dal partito di San Giovanni. Primo punto: come ci si pone di fronte alla candidatura nell’Udc di Giuseppe Miglionico che per Bari corre nel centrosinistra e nella città di San Pio sostiene una giunta di centrodestra? Secondo punto: il Gargano avrà una candidatura che sia sua espressione e, possibilmente, di San Giovanni avendo dato al candidato per le primarie il 70% , ad Elena Gentile per le europee 2000 preferenze e aspirando alla corsa in via Capruzzi, perlomeno, di Matteo Masciale?
L’ex sindaco di Bari ha risposto deviando sul programma e rilanciandolo: “Dobbiamo lavorare con i territori. Avete diritto a una vostra rappresentanza ma bisogna raggiungere tutti quelli in grado di sottoscrivere un programma di centrosinistra come garanzia dei nostri valori, questo conta, non le chiacchiere. Non sono un sovrano- ha ribadito il concetto già espresso all’incontro di Barletta- fuori da qualunque polemica con Vendola”, per la precisione.
Il programma e la questione di genere
In avvio “Case del programma” (nome provvisorio) evitando eccessiva frammentazione e tenendo dentro tutte le 258 città della Puglia per cui già vorrebbe calcolare una “distribuzione di risorse” in base alle segnalazioni dei territori. In tutto questo auspica che “Sel ci sia con il proprio simbolo perché è dura essere l’unico partito del centrosinistra”.
Maria Elena Ritrovato, portavoce delle donne Pd di Capitanata, ha chiesto esplicitamente che i due assessori esterni, in un consiglio regionale che si preannuncia molto maschile “almeno siano donne”. Ma la questione è più ampia: “Con la doppia preferenza- che disperano di ottenere- potremmo scompaginare assetti costituiti e gli uscenti sarebbero meno avvantaggiati. Si potrebbe abbinare una donna del Gargano e un uomo del sub-appennino…Le donne sono le vere portatrici del cambiamento. Territori meno popolosi avrebbero avuto più speranza”.
La rete garganica che non c’è
‘Città Gargano’, una rete dei circoli del Pd costituita in estate, qualche frutto l’ha portato, cioè l’elezione in consiglio provinciale di Generoso Rignanese, direttamente dal Pd di San Giovanni. Per la competizione barese i giochi sono più complessi (senza considerare l’attivismo del consigliere regionale Sergio Clemente che quei circoli li ha battuti quasi tutti, primo round finito) e, stando a quanto si dice nei circoli di partito, si passa per le forche caudine di Manfredonia.
Ormai è data per certa la candidatura di Paolo Campo alle regionali, un nome in cui “non tutti si riconoscono” in quanto ricalcherebbe il “gotha”della segreteria provinciale più in asse con Foggia che proteso verso la Montagna del sole. Il segretario cittadino Matteo Masciale o un eventuale altro candidato ci provano e rivendicano spazio, salvo fare un passo indietro causa forza maggiore. Emiliano, a questo punto, rilancia sul partito inclusivo, dato un orizzonte condiviso, e su programmi.