“Bloccare i tagli al personale delle Province”. I sindacati confederali, Cgil Cisl e Uil, con Csa e Diccap, dopo la definizione del ruolo e delle funzioni degli enti di secondo livello, ritengano che i provvedimenti sul personale non possono essere condivisi, in particolare “non può essere digerita supinamente l’imposizione dei tagli del costo del personale che per le Province ammonta al 50 per cento entro il 31 marzo prossimo”.
“Il taglio – spiegano – è imposto a prescindere dalla necessaria ed indispensabile definizione delle competenze funzionali: è un vero e proprio aborto giuridico-amministrativo nella misura in cui la premessa segue il postulato e non il contrario. Sono ormai in una complessiva situazione di allarme tutti gli Enti interessati e, motivatamente, tutti i dipendenti interessati ai quali sono stati ‘donati’ rischi enormi sul proprio futuro lavorativo. I predetti rischi – continuano – sono aggravati dalla considerazione che Regioni e Comuni, ancorché non per colpa, ma per il caos creato dalle disposizioni nazionali, non hanno chiaro ciò che devono fare con le dotazioni organiche, la mobilità, le assunzioni conseguenti al nuovo regime. In particolare la Regione Puglia, come altre Regioni non è in grado, di partorire una legge applicativa chiara, atteso che il disegno di legge numero 37 del 2014 non ha chiarito, appunto, alcunché in materia, prevedendo in sostanza una continuità nelle attuali funzioni”.
Per queste ragioni, i sindacati chiedono che la questione venga analizzata nel dettaglio dall’Osservatorio nazionale, proponendo che venga rinviato il termine fissato della fine di marzo. Anche perché il provvedimento sarebbe logico solo “con la chiusura delle attuali Province visto che le funzioni non potranno cessare prima di quella data”. “Si confida nel buon senso degli attori interessati, anche per evitare comportamenti censurabili, da parte di soggetti esasperati – scrivono in una nota al prefetto i sindacati -. A tal fine devesi segnalare a sua eccellenza che alcuni comuni della Provincia di Foggia hanno in corso di attuazione procedure di mobilità ed assunzione di personale che, seppure avviate nel corso del 2014, non possono essere continuate proprio per effetto delle disposizioni ex legge di Stabilità. Tanto in considerazione che la conclusione di tali procedure sono di grave pregiudizio all’attuazione della futura mobilità del personale provinciale – concludono – conseguente all’attuazione delle richiamate disposizioni per le quali il predetto personale, nella misura degli esuberi, dovrà essere trasferito presso altri Enti, tra cui appunto i comuni”.