Foggia, beccati i “messaggeri” della droga. Spacciavano ovunque, dai tre archi fino a piazza Padre Pio

Tre archi, piazza Italia, mezza luna, piazza Padre Pio, Parco San Felice, stadio, via Lucera e via San Severo. Queste, e forse non solo queste, sono le centrali dello spaccio nel capoluogo dauno. La Polizia di Stato ha finalmente dato un volto ad alcuni dei giovanissimi venditori di droga a Foggia.

arresto spaccioTre archi, piazza Italia, mezza luna, piazza Padre Pio, Parco San Felice, stadio, via Lucera e via San Severo. Queste, e forse non solo queste, sono le centrali dello spaccio nel capoluogo dauno. La Polizia di Stato ha finalmente dato un volto ad alcuni dei giovanissimi venditori di droga a Foggia. Ecco l’operazione “Mercurio”, finalizzata all’alba di oggi. Il nome prende origine dal dio greco con le ali ai piedi. Mercurio portava le persone agli inferi, era messaggero degli dei e, soprattutto, protettore di ladri, bugiardi, truffatori e delle sostanze. Nel caso dei sei ragazzi arrestati, a fare da “ali ai piedi” ci pensavano gli scooter sui quali gli spacciatori scorrazzavano per tutta la città vendendo droga ai clienti, anche questi ultimi molto giovani (non sono da escludere minorenni) e provenienti da Foggia e provincia. 

Arrestati spaccioManette, dunque, per Domenico Perdonò, classe ’92, Giovanni Lancianese, classe ’90, Alessandro Bruno, classe ’86, Luciano Russo, classe ’90, Danilo Ciavarella, classe ’89 e Roberto Cavaliere, classe 90, quest’ultimo figlio di Antonio Cavaliere, l’artigiano che costruiva forni in muratura per ristoranti e pizzerie, ucciso a marzo dello scorso anno in via Fiorello La Guardia.

Cocaina, hashish e marijuana cedute in vari angoli della città. Attraverso utenze intestate a stranieri avvenivano i contatti con i clienti. Con un linguaggio in codice si fissavano ora e luogo dell’appuntamento. La droga era camuffata da termini come “cancelli” e “cd”. L’operazione inizia da via Lucera e via San Severo, grazie anche alle segnalazioni di alcuni cittadini. Le consegne avvenivano in un lampo, grazie a veloci motocicli pronti a sfuggire via dopo la vendita al cliente. Lo spaccio avveniva in tutte le ore ma soprattutto la notte. Durante le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati, la Polizia ha ritrovato circa 7mila euro soltanto nella casa di Ciavarella più altra droga. Alessandro Bruno venne invece pizzicato in macchina mentre si recava in Abruzzo, all’altezza di San Salvo. Nel veicolo nascondeva marijuana e hashish. 

I sei arrestati sono, a loro volta, dipendenti dalla droga e utilizzavano i soldi del business per pagare i debiti contratti con i fornitori. Non è da escludere la presenza della malavita organizzata ai vertici di tutta l’organizzazione.